Wall Street replica la discesa della seduta precedente accentuandone tuttavia l’intensità. La correzione avviata, peraltro ancora molto contenuta, evidenzia una fase di stanchezza dei listini che hanno guadagnato molto negli ultimi mesi. I pesi massimi dell’indice tecnologico – Apple, Nvidia e Microsoft – chiudendo invariati hanno contenuto ieri la perdita del Nasdaq (-0,6%), in assoluto il meno penalizzato. Più deboli invece sia lo S&P500 (-0,7%) che il Dow Jones (-1,1%) e soprattutto il Russell 2000 (-1,5%) unico listino che non ha siglato il nuovo massimo storico e che continua a sotto performare rispetto agli altri tre.
Vix in forte risalita (+10%) a 14,30 punti.
Sul mercato obbligazionario non si attenua l’ascesa dei i rendimenti sulla scadenza decennale governativa. Il Tbond si apprezza di altri otto punti base terminando al 4,62%.
Materie prime anch’esse in fase di correzione con il petrolio che cede immediatamente la soglia degli 80 dollari al barile scivolando dell’uno per cento poco al di sopra dei $79.
Stesa sorte anche per il rame (-1%).
Anche i metalli preziosi interrompono la loro corsa con l’oro che arretra di un punto percentuale e l’argento che invece tiene le posizioni precedenti, seppur con difficoltà, ma riuscendo a chiudere ancora al di sopra dei 32 dollari l’oncia.
Sul mercato valutario il dollaro si rafforza di mezza figura nei confronti della moneta unica terminando a 1,08 mentre tiene quota 157 rispetto allo yen giapponese.