Mercati asiatici – Seduta perlopiù in calo

Seduta perlopiù in calo per le principali borse asiatiche in scia alla chiusura mista di ieri a Wall Street.

Shanghai e Shenzhen guadagnano rispettivamente lo 0,3 e lo 0,7%, mentre Hong Kong cede l’1,1%. Giù anche il Giappone con Nikkei e Topix entrambi a -0,7%.

Oltreoceano, lo S&P500 termina in rialzo dello 0,3% e il Nasdaq dello 0,9%, mentre zoppica il Dow Jones (-0,3%).

Cresce l’attesa per il dato sull’inflazione statunitense e per l’annuncio sui tassi da parte della Federal Reserve, entrambi in calendario oggi, che ha tenuto i trader con il fiato sospeso.

Si prevede che la Fed manterrà i costi di finanziamento al livello più alto degli ultimi due decenni, ma c’è meno certezza sulle proiezioni trimestrali dei tassi dei funzionari, note come “dot plot”.

Secondo Bloomberg Economics, il nuovo dot plot indicherà probabilmente due tagli di 25 punti base quest’anno, rispetto ai tre della versione di marzo. Gli economisti si aspettano che il dato sull’indice dei prezzi al consumo di maggio dia alla Fed ulteriori rassicurazioni sul rallentamento dell’inflazione.

A Hong Kong i titoli del settore automobilistico hanno guidato il calo in vista della decisione della Commissione Europea sui dazi provvisori, prevista per questa settimana.

Sul fronte macro, gli aumenti dei prezzi al consumo in Cina si sono mantenuti sopra lo zero a maggio, mentre i prezzi di fabbrica sono rimasti bloccati nella deflazione, alimentando preoccupazioni per una domanda persistentemente debole.

Intanto, l’amministrazione Biden starebbe valutando ulteriori restrizioni all’accesso della Cina alla tecnologia dei chip utilizzata per l’intelligenza artificiale.

Venerdì sarà il turno della Banca del Giappone. Gli economisti si attendono che l’istituto discuterà di un taglio agli acquisti di obbligazioni e, secondo alcuni, si preparerà ad aumentare i tassi il mese prossimo.

Sul forex, l’euro/dollaro risale a 1,075 e il cambio tra biglietto verde e lo yen a 157,2. Tra le materie prime, petrolio in rialzo con il Brent (+0,6%) a 82,4 dollari al barile e il Wti (+0,7%) a 78,5 dollari, dopo che i dati del settore hanno indicato una contrazione delle scorte di greggio statunitensi in vista di un rapporto dell’IEA sulle prospettive di mercato.