Avvio contrastato a Wall Street, all’indomani della decisione sui tassi della Fed.
Dopo pochi minuti di scambi, il Nasdaq guadagna lo 0,6%, lo S&P 500 lo 0,2%, mentre il Dow Jones cede lo 0,3%.
La Federal Reserve ha mantenuto i tassi d’interesse invariati, in linea con le previsioni: il Federal Funds Rate rimane dunque fermo al livello attuale, nell’intervallo 5,25-5,50%. A deludere le attese, tuttavia, è stato l’aggiornamento del dot-plot da parte della Fed, che ora prevede un solo taglio ai tassi nel 2024, rispetto ai tre indicati nel precedente dot-plot di marzo e ai due che scontavano i mercati.
Questo nonostante i dati sui prezzi al consumo emersi poche ore prima, che avevano evidenziato un rallentamento dell’inflazione, con il CPI di maggio al +3,4% a/a rispetto al +3,6% del mese precedente.
A proposito di inflazione, i prezzi alla produzione (PPI) negli Stati Uniti hanno registrato, a maggio, un calo su base mensile dello 0,2%, rispetto al +0,1% delle attese e al +0,5% del mese precedente. Su base annua, il PPI è salito del 2,2%, sotto il +2,5% del consensus e il +2,3% di aprile (rivisto da +2,2%).
Il PPI Core ha evidenziato una variazione nulla m/m, rispetto al +0,3% delle attese e al +0,5% del mese precedente. Anno su anno, i prezzi alla produzione sono saliti del 2,3%, rallentando contro le attese (+2,5%) rispetto al +2,4% di aprile.
Sul fronte lavoro, invece, nella settimana all’8 giugno, le nuove richieste di disoccupazione negli Stati Uniti sono state 242mila, al di sopra delle 225mila delle previsioni e delle 229mila della settimana precedente.
Sul Forex, l’euro/dollaro scende a 1,080, mentre il cambio dollaro/yen sale a 157,1. Tra le materie prime, in leggero rialzo le quotazioni del greggio, con il Brent (+0,3%) a 82,9 dollari e il Wti (+0,2%) a 78,6 dollari.
Nel comparto obbligazionario, infine, i rendimenti sui Treasury a 2 e 10 anni scendono rispettivamente al 4,70% e al 4,27%.