Le borse europee chiudono prevalentemente in denaro, con Wall Street positiva dopo le prime ore di contrattazioni.
A Milano, il Ftse Mib archivia gli scambi con un +0,7% a 32.908 punti, positivo come il Cac 40 di Parigi (+0,9%), il Dax di Francoforte (+0,4%). Chiude negativo invece l’Ibex 35 di Madrid (-0,3%), il Ftse 100 di Londra (-0,1%).
Oltreoceano il Nasdaq e lo S&P 500 guadagnano lo 0,2%, il Dow Jones lo 0,1%.
L’attenzione degli investitori è sempre rivolta alla Federal Reserve e all’evoluzione prevedibile dei tassi d’interesse: il nuovo dot-plot della Fed ha portato gli operatori a ridimensionare le aspettative sui tagli ai tassi nel 2024.
Nel complesso, il sentiment beneficia delle rassicurazioni della leader dell’estrema destra francese, Marine Le Pen, la quale ha garantito che in caso di vittoria schiacciante del suo Rassemblement National non chiederà le dimissioni di Emmanuel Macron.
Parallelamente restano sotto i riflettori le decisioni di politica monetaria. Dopo che la Federal Reserve ha ridimensionato le proiezioni su un allentamento per quest’anno, i funzionari delle banche centrali, tra cui Regno Unito e Australia, dichiareranno probabilmente questa settimana di non essere ancora abbastanza convinti della disinflazione per iniziare a ridurre il costo del denaro.
Dall’agenda macroeconomica, l’indice Empire State Manufacturing, che misura l’andamento dell’attività manifatturiera dello stato di New York, a giugno ha recuperato più delle attese (-10 punti) a -6 punti da -15,6 punti del mese precedente.
In Italia l’indice armonizzato UE finale dei prezzi al consumo ha registrato a maggio un rialzo dello 0,8% su base annua, in linea con il preliminare e le attese. La lettura finale di aprile indicava un incremento dello 0,9%.
Nello stesso mese, in Cina, la produzione industriale è salita del 5,6% su base annua, inferiore alla previsione degli analisti (+6,2%) e alla rilevazione precedente (+6,7%). Il dato da inizio anno è aumentato del 6,2% tendenziale, al di sotto del consensus e della variazione rilevata ad aprile (+6,3%).
Sempre a maggio, nella stessa area, le vendite al dettaglio sono aumentate del 3,7% annuo, in accelerazione oltre le attese (+3,0%) rispetto al +2,3% di aprile. Da inizio anno hanno segnato un incremento del 4,1%, in linea con il dato di aprile e al di sopra delle attese (+3,9%).
Nuove indicazioni potrebbero arrivare dall’agenda macro Usa di questa settimana: focus in particolare sulle vendite al dettaglio e sulla produzione industriale (entrambi attesi domani), sui dati settimanali sulle richieste di disoccupazione (giovedì), sui dati preliminari di giugno sugli indici PMI di S&P Global e sul Leading Index di maggio (entrambi venerdì).
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,072, il cambio dollaro/yen a 157,8. Tra le materie prime, in rialzo le quotazioni del greggio con il Brent (+0,9%) a 83,3 dollari e il Wti (+0,9%) a 78,8 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund è sceso a 152 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,91%.
Tornando a Piazza Affari, guida Leonardo (+2,9%) seguita da Banca Popolare di Sondrio (+2,8%), Unipol (+2,6%), Unicredit (+1,9%). Chiudono in coda Erg (-4,8%), Nexi (-1,6%), Recordati (-1,4%), Snam (-1,2%).