Wall Street, dopo lo stop di venerdì 4 luglio, archivia la seduta di lunedì in calo sopratutto a causa delle incertezze causate dalle parole di Donald Trump e rivolte ai partner commerciali.
Così l’S&P 500 chiude a -0,79%, il Nasdaq a -0,92% e il Dow Jones a -0,94%.
Più marcato il calo del Russel 2000 a -1,55%.
Le vendite sono accelerate quando l’amministrazione Trump ha pubblicato la lettera per informare Giappone e Sud Corea che i beni importati da quei paesi saranno tassati del 25% a partire dal primo agosto.
“Se per qualsiasi ragione deciderete di controbattere ai dazi qualsiasi imposta verrà aggiunta al 25% già presente” ha scritto Trump in una lettera al primo ministro giappone e sud coreano.
L’inquilino della Casa Bianca ha anche annunciato dazi verso la Malesia, Kazakhstan, Sud Africa, Laos e Mynmar.
Il ritorno della guerra commerciale ha riacceso le proccupazioni a Wall Street che nelle ultime due settimane aveva ritrovato fiducia arrivando a toccare nuovi record.
Cosi sull’azionario quasi tutti i settori dell’S&P500 hanno chiuso in rosso.
Tesla è crollata del 6,8% per il calo più importante del principale indice americano.
Infatti alle preoccupazioni per la guerra commerciale si aggiungono quelle derivanti dallo scontro di Elon Musk con Donald Trump.
Chiudono in rosso anche Apple a -1,7%, JP Morgan a -1,4% e Home Depot a -1,1%.
Molina Healthcare ha chiuso a -2,9% dopo aver rivisto le previsioni per il 2025 a causa di un aumento dei costi. Caratteristica comune ad altre aziende del settore come UniteHralth Group che aveva rivisto le guidance già ad aprile.
Passando alle materie prime il Brent ha chiuso la seduta di ieri a +2,69% a 69,6 dollari al barile. Deciso rialzo anche per il Wti a +2,85% a 67,79 dollari al barile.
L’oro chiude l’ultima seduta a +0,2% a 3.344,37 dollari l’oncia. In calo invece l’argento a -0,68% a 36,98 dollari l’oncia.
Infine sul forex l’euro/dollaro è in calo a 1,173 e il dollaro/yen sale a 146,11.