Mercati asiatici – Negativi appesantiti da molteplici segnali

Seduta negativa per le principali borse asiatiche in linea alla chiusura di venerdì a Wall Street.

Hong Kong cede l’1,5%, sottotono come il Nikkei (-1,2%), Shenzhen (-1,1%) e Shanghai (-0,6%) mentre resiste il Topix (+0,2%).

Oltreoceano, il Nasdaq ha terminato a -1,7%, l’S&P500 a -1,1% e il Dow Jones a -0,5%.

Pesano i segnali provenienti dall’agenda macro cinese con la produzione industriale di novembre su base annua rallentata, contro le attese (+5%) a +4,8%, dal +4,9% di ottobre.

Dinamica analoga, nello stesso mese, per le vendite al dettaglio con un +1,3% anno su anno, ovvero il dato più debole al di fuori del periodo Covid, a fronte del +3% stimato e del precedente +2,9%.

Il tutto in un contesto già condizionato dai timori legati al settore immobiliare cinese dopo che lo sviluppatore China Vanke non ha ricevuto il via libera al rinvio dei pagamenti di un bond in scadenza il prossimo 15 dicembre.

Timori che si aggiungono a quelli sulla sostenibilità finanziaria dell’intelligenza artificiale in scia ai segnali di debolezza giunti dalle statunitensi Oracle e Broadcom.

Sul forex, l’euro/dollaro scende a 1,173 e il cambio dollaro/yen a 155,2. Tra le materie prime, petrolio positivo con il Brent (+0,5%) a 61,4 dollari e il Wti (+0,5%) a 57,5 dollari al barile.