
Nei giorni scorsi il Ministro dello Sviluppo Economico ha emesso un decreto in cui accetta la rinuncia da parte della società OLT Offshore LNG Toscana (partecipata da Iren al 46,79%) all’esenzione all’accesso da parte di terzi e riconosce il terminale di rigassificazione della stessa società un’infrastruttura essenziale e indispensabile per la sicurezza del Sistema nazionale del gas. In pratica, grazie a questo decreto il rigassificatore verrà considerato a tutti gli effetti un asset regolato sul 64% della capacità (il cosiddetto “fattore di garanzia”), ricevendo così un ritorno certo pari al 7,3% reale prima delle tasse su quasi due terzi dell’infrastruttura anche in caso di mancato riempimento dei serbatoi. Si tratta per la società OLT Offshore LNG Toscana di un flusso annuo sicuro di ricavi di circa 80 milioni di euro che saranno a carico del sistema energetico nazionale. L’assenza del fattore di garanzia nella gestione di OLT Offshore LNG Toscana e il crollo dei consumi di gas nei primi sei mesi del 2014 (-14,6% su base annua) hanno impedito l’avvio dell’esercizio dell’impianto che ha così pesato per circa 20 milioni sul conto economico di Iren relativo alla prima metà di quest’anno.
Il vice ministro allo Sviluppo Economico, Claudio De Vincenti, ha sottolineato che il terminale di rigassificazione, in caso di interruzione delle importazioni di gas dalla Russia e/o dal Nord Africa, potrebbe consentire una riduzione complessiva degli oneri in bolletta di circa 160 milioni. Grazie al cosidetto servizio di peak shaving, che rende possibile in caso di punte di fabbisogno una immissione immediata di 10 milioni di metri cubi di gas al giorno, OLT Offshore LNG Toscana permette di non far gravare sul sistema energetico italiano il costo della interrompibilità del gas, pari a 70 milioni l’anno, e quello del mantenimento in stand-by di centrali a olio, pari ad altri 90 milioni.

Ricordiamo che OLT Offshore LNG Toscana – nel cui azionariato sono presenti oltre a Iren, anche a E.on (46,79%) , OLT Energy toscana (3,73%) e Golar LNG (2,79%) – è proprietaria del terminale galleggiante di rigassificazione ”FSRU Toscana”, costituito da una nave metaniera opportunamente modificata e ancorata in modo permanente a circa 22 km al largo della costa tra Livorno e Pisa. Il gas è trasportato a terra tramite una condotta di 36,5 km, di cui 29,5 km in mare e i restanti 5,5 km nel Canale Scolmatore e 2 km in terraferma. Arrivata a terra, la condotta raggiunge una piccola stazione di regolazione da dove il gas è immesso nella rete nazionale esistente. Il terminale, il cui iter operativo è stato completato in 12 anni e con una spesa di circa un miliardo di euro, ha una capacità di rigassificazione di 3,75 miliardi di metri cubi l’anno che corrispondono a circa il 5% dell’intero fabbisogno nazionale. L’attività commerciale è iniziata il 20 dicembre 2013 in quanto in tale data è stato offerto il primo slot di discarica. A partire da tale data ed a parità di condizioni di accesso – come previsto dalla normativa ora modificata – OLT ha infatti messo a disposizione a tutti i soggetti interessati la capacità di rigassificazione del Terminale.