PUMA – L’EFFETTO CAMBI PESA SULLA REDDITIVITA’

Vendite in aumento del 7,6% al netto degli effetti valutari, che invece appesantiscono i margini. Bene le calzature e l’area americana. Deluse le aspettative degli analisti sulla redditività, con vendite che tuttavia il gruppo stima in aumento soprattutto nel quarto trimestre dell’anno.

Il gruppo Puma ha chiuso il secondo trimestre del 2015 con un fatturato netto di 772,7 milioni, in crescita del 7,6% al netto degli effetti valutari. Uno sviluppo registrato grazie soprattutto al settore calzature in aumento per il quarto trimestre consecutivo: +16,2% a 358,8 milioni (a tassi adjusted). Bene  le vendite in tutte le aree geografiche, con la regione Emea in progresso del 3,9% a 270,5 milioni, quella americana in aumento dell’11,6% a 328,4 milioni e l’area Asia/Pacifico che riflette le buone performance registrate soprattutto in Cina e India, che hanno consentito una chiusura a 173,8 milioni (+6,2%).

Nonostante l’effetto negativo dei cambi l’ebitda margin è rimasto stabile al 46,7%, mentre l’ebit è sceso da 12,6 a 6,8 milioni, in seguito ad un aumento dei costi operativi. Il risultato finale del periodo è stato negativo per 3,3 milioni, confrontandosi con le stime degli analisti che prevedevano un utile di 0,9 milioni.

Per l’intero esercizio in corso il management del gruppo prevede un aumento dei ricavi netti nella fascia media a una sola cifra (a tassi adjusted), con stime per la seconda parte dell’anno che vedono una maggiore crescita delle vendite nel 4°q rispetto al 3°q.

Commento

Buone le prospettive per Geox che realizza in Italia il 36% circa del proprio fatturato, a cui si aggiunge una quota del 43% circa in Europa e un 5% in America. Il gruppo che rappresenta uno dei marchi leader a livello mondiale nelle calzature presenterà il 30 luglio prossimo i conti del primo semestre 2015.