Il Ftse Mib chiude il primo giorno di contrattazioni post-referendum vicino alla parità (-0,2%) al termine di una seduta caratterizzata dall’alta volatilità, con il comparto bancario giù del 2,2% rispetto all’aumento dell’1,2% dell’indice settoriale europeo.
Riflettori puntati ancora sul Monte Paschi (-4,2%) nel giorno dell’inconcludente incontro tra i vertici di Mps e gli advisor Mediobanca (-4,2%) e Jp Morgan oltreché i rappresentanti delle altre banche del consorzio di garanzia.
L’appuntamento è stato riconvocato nei prossimi giorni per decidere sull’aumento di capitale ed una scelta analoga dovrebbe essere presa in merito al cda del Monte Paschi previsto per oggi, 6 dicembre. Incertezza anche sulle tempistiche delle comunicazioni ufficiali in merito alla conversione dei bond subordinati in azioni.
Seduta negativa anche per Unicredit, altra banca al centro dell’attenzione (-3,4%) per le ipotesi avanzate dal Financial Times sulla possibilità di cedere un pacchetto di sofferenze di circa 50 miliardi lordi su un totale di 51,3 miliardi in essere al 30 settembre.
Ed è forse anche per questo che aumentano le attese sui contenuti del piano industriale che sarà presentato a Londra martedì 13 dicembre, mentre la banca di piazza Gae Aulenti ha comunicato di voler trattare in esclusiva con Amundi per la cessione della controllata Pioneer.
Altra giornata difficile per le due banche ex-popolari la cui fusione diverrà effettiva il 1° gennaio 2017. Bpm ha infatti ceduto il 7,9% ed il Banco Popolare il 7,4% senza nessun motivo apparente, se si escludono i possibili effetti della decisione del Consiglio di Stato sulla sospensione in via cautelare delle misure attuative per la trasformazione delle popolari in spa.
E questo in particolare per quanto riguarda la limitazione del diritto di recesso, che potrebbe avere impatti a conto economico. Effetti presenti anche per le altre ex popolari che avevano già varato la trasformazione in spa, ma con impatti pure su Popolare di Sondrio e Popolare di Bari; le due banche per le quali le assemblee straordinarie di trasformazione in spa dovrebbero svolgersi entro fine anno, ma che ora potrebbero anche non essere più in calendario.