BPM – Nel 4Q 2016 Risultato lordo di gestione positivo per 32,1 milioni

La Banca Popolare di Milano archivia il suo ultimo bilancio stand alone. Dal 1° gennaio 2017, è infatti operativa la fusione con Banco Popolare. L’operazione ha comunque condizionato i conti del 2016 dell’istituto di piazza Meda. Nonostante siano stati anticipati alcuni costi straordinari relativi all’imminente aggregazione, nel quarto trimestre 2016 Bpm ha realizzato un risultato lordo di gestione positivo per 31,2 milioni.

L’andamento della Banca Popolare di Milano è stato condizionato nel 2016, soprattutto negli ultimi mesi, dall’operazione di fusione con il Banco Popolare, che ha espletato i suoi effetti giuridici a partire dal 1° gennaio 2017. Per questo, il consiglio di amministrazione del nuovo istituto di credito guidato da Giuseppe Castagna ha approvato due conti economici separati per le due banche.

Nonostante la fusione tra i due istituti non fosse ancora operativa, la banca ha anticipato alcuni costi straordinari legati ai costi dell’operazione, che hanno impattato i conti del 2016.

Ma passiamo all’esame del conto economico del quarto trimestre 2016, di seguito riportato.

Il margine di intermediazione ha registrato un calo del 14,7% a 399,5 milioni di euro. La componente che più ha segnato uno scostamento è quella relativa ai profitti da trading, dimezzata a 49 milioni di euro (-51% a/a), anche per la decisione di svalutare la partecipazione nel fondo Atlante per 40,1 milioni. Quanto alle componenti core dei ricavi, il margine di interesse ha segnato una flessione del 3,6% a 192,7 milioni di euro, per le pressioni sullo spread non totalmente compensate da un incremento dei volumi. Le commissioni hanno subito un calo del 7% a 143,6 milioni di euro.

I costi del personale evidenziano un calo del 3,8% a 154,3 milioni, mentre le spese operative mostrano un incremento del 41,3% a 214,0 milioni. Tuttavia, escludendo le spese straordinarie relative alla fusione, il costo degli oneri sistemici (contributi addizionali a SRF) e le rettifiche di valore pari a 75,6 milioni per impairment su software che verrà dismesso in seguito alla migrazione su un unico sistema, tali costi sarebbero stati in calo.

Il risultato lordo di gestione si è così attestato a 31,2 milioni di euro.

In vista della fusione e dei nuovi target di gruppo per quanto riguarda le coperture, è stato innalzato il valore delle rettifiche su crediti che sono pressoché raddoppiate a 190,1 milioni. Il risultato netto di gestione si è così portato in territorio negativo (-158,9 milioni).

Le poste straordinarie, positive per 84,7 milioni di euro contro i 14,6 dell’anno precedente, hanno beneficiato della ripresa di valore della partecipazione nella società di gestione Anima. Il risultato è legato alla decisione Poste Italiane di non rinnovare il patto parasociale in essere, che ha comportato contabilmente il trasferimento della quota di Anima Holding dalla voce “Partecipazioni” alla voce “Attività disponibili per la vendita”. In applicazione dei Principi Contabili l’iscrizione nella voce è avvenuta al fair value (quotazione di Borsa delle azioni) ed ha comportato la rilevazione di un provento di 108,7 milioni.

Dopo imposte positive per 58,7 milioni di euro, la Bpm ha archiviato il trimestre con una perdita di 15,4 milioni di euro.