La società di gestione guidata da Sergio Albarelli ha lanciato un’operazione di riacquisto del proprio bond subordinato 2,125% convertibile 2020. L’operazione è stata resa possibile dalla riorganizzazione societaria che non vincola più il Gruppo a determinati requisiti di capitale minimo e libera risorse che possono essere utilizzate per lo sviluppo.
Azimut ha annunciato il riacquisto delle obbligazioni subordinate 2,125% convertibili con scadenza 2020 di 250 milioni a un prezzo compreso tra i 108,875 e 110,875 euro. Al momento dell’annuncio il prezzo di mercato di tali bond era pari a circa 107 euro.
L’operazione, insieme alla buona previsione sui risultati del primo trimestre, contribuisce all’intonazione positiva del titolo che alle 10:20 segna un rialzo del 2,2% al prezzo di 16,68 euro, contro un andamento dell’indice Ftse Italia Servizi Finanziari sostanzialmente flat (+0,16%).
Lo scopo dell’operazione è un riassetto della struttura del capitale, in seguito alla riorganizzazione della società con la trasformazione in sim che non richiede più la necessità di mantenere un minimo capitale regolamentato con strumenti Tier 2, quali le obbligazioni oggetto di offerta. I bond subordinati convertibili contribuivano per circa 30 milioni alla classe di capitale Tier2. Grazie al buy back non sarà più necessario per Azimut holding mantenere in portafoglio le azioni al servizio della conversione del bond, che ora possono essere cancellate o usate in operazioni di M&A.
L’offerta, che si rivolge agli investitori esclusi quelli Usa, sarà valida a condizione che aderisca un minimo del 51% dei possessori dei titoli e che la delibera sia approvata dall’assemblea. Se non si raggiungerà la soglia di adesione, la società non avrà obbligo di procedere all’acquisto dei titoli che abbiano aderito, mentre il Gruppo non avrà la possibilità di procedere a un acquisto parziale in caso di successo della proposta.
Le adesioni dovranno essere presentate entro le 17:45 del giorno 5 aprile ai joint dealer manager, ossia Jp Morgan e Société Générale, mentre il giorno previsto per il settlement è l’11 maggio. Gli interessi saranno corrisposti a partire dalla data di pagamento delle cedole immediatamente precedente e con esclusione della data di regolamento.
Entro la data dell’assemblea, in calendario per il 12 aprile, gli aderenti saranno poi tenuti a fornire il proprio codice di assegnazione comunicato dai joint dealer manager e a dare istruzioni di voto sulle modifiche del regolamento dei bond per consentire che, dopo l’offerta, sia data la possibilità alle società del Gruppo di riacquistare i titoli rimanenti a qualsiasi prezzo e che venga consentita la possibilità di prevedere il rimborso anticipato dei titoli da parte dell’emittente. In questo caso avranno rispettato le condizioni per accedere all’Early buy back premium.
Per quanto riguarda il prezzo dell’offerta è stata fissata la seguente formula:
107,375 euro + Buy back premium + ((Reference share price – 16,35 euro) x 4,395.6044 x Reference delta).
Dove il buy back premium indica alternativamente 2.500 euro in caso le obbligazioni siano presentate secondo le condizioni necessarie per accedere all’Early buy back premium, e 1.500 euro in caso rientrino nelle condizioni del Late buy back premium. Per Reference share price si intende il prezzo medio ponderato per volume delle azioni ordinarie Azimut holding scambiate a Piazza Affari il 5 aprile. Infine il Reference delta è pari al 37 per cento.
In ogni caso il prezzo di offerta ottenuto con la suddetta formula non potrà essere inferiore a 108,875 euro né superiore a 110,875 euro ogni 100.000 euro di obbligazioni in linea capitale.