Infrastrutture – Salgono ricavi ed Ebitda insieme al debito nel 2016

Nel 2016 le società quotate operanti nelle infrastrutture, settore che include concessionari autostradali, gestori aeroportuali e torri trasmissive, hanno registrato nel loro complesso una moderata crescita dei principali aggregati economici. In particolare si rileva un aumento dei ricavi del 3,8% rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente. Positivo l’effetto leva operativa, grazie al quale l’Ebitda segna un progresso del 5,1 per cento. L’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2016 è aumentato del 12,1% rispetto a fine 2015, con un debt/equity sotto l’unità. Lo stato di salute del settore appare quindi buono nonostante il quadro macroeconomico ancora stagnante, in particolare a livello nazionale.

Ricavi. Le realtà infrastrutturali italiane nel 2016 raggiungono un fatturato complessivo di 9,9 miliardi, in crescita del 3,8% rispetto al pari periodo dello scorso anno.

Atlantia, con il 55% dei ricavi totali del settore, ha dato il maggior contributo con un giro d’affari salito a 5,5 miliardi (+3,4% a/a). Save realizza invece la miglior performance con uno sviluppo del 13,1% a/a, seguita da Aeroporto di Bologna che ha registrato un progresso del del 10,5 per cento.

Traffico. Gli ottimi dati sul traffico passeggeri degli aeroporti e il volume dei veicoli transitati sulle rete autostradali in concessione hanno essenzialmente trainato la crescita dei ricavi.

Nel dettaglio, Aeroporti di Roma (Fiumicino e Ciampino) ha registrato un aumento dei passeggeri trasportati dell’1,8% a/a, Save (Venezia e Treviso) del 10,1%, Aeroporto di Bologna del 11,5% e Toscana Aeroporti (Firenze e Pisa) del 3,9 per cento.

Per quanto riguarda le autostrade, Aspi ha segnato un +3,2% a/a, mentre la rete di Sias e Astm un +1,9 per cento.

Enav ha registrato un deciso aumento delle unità di servizio, misura convenzionale ponderata che tiene conto del peso dell’aeromobile al decollo, calcolate in traffico di rotta (+1,5%) e in traffico di terminale (+3,2%).

Ebitda. Il margine operativo lordo complessivo delle 12 realtà ha mostrato una progressione del 5,1% a 5,6 miliardi, con un Ebitda margin passato dal 55 al 56 per cento, grazie anche al miglioramento dell’efficienza attraverso la riduzione dei costi operativi.

L’Ebitda del gruppo Atlantia, pari a 3,4 miliardi (+5,1%) rappresenta il 61% del totale, mentre la miglior performance è attribuibile ad Autostrade Meridionali il cui sviluppo è stato del 21,6% a/a.

Debito. L’indebitamento finanziario netto complessivo al 31 dicembre 2016 si attesta a 15,1 miliardi, in aumento del 12,1% rispetto al valore di fine 2015. Autostrade Meridionali e Aeroporto di Bologna sono le uniche società che presentano liquidità nette rispettivamente pari a 157,9 e 8,5 milioni.

Per quanto riguarda il rapporto Debt/Equity, Enav, Fnm, Rai Way e Inwit hanno un gearing molto contenuto che non supera lo 0,1x. Atlantia evidenzia invece il grado di copertura più elevato e pari a 1,17 volte (1,22x nel 2015).

Investimenti. Un elemento importante per le società infrastrutturali sono i capex. Gli investimenti autostradali sulla rete nazionale ammontano complessivamente a 893 milioni, di cui 718 milioni effettuati da Autostrade per l’Italia e 175 milioni da Sias e Astm.

Gli investimenti in attività aeroportuali risultano complessivamente pari a 561,5 milioni: Aeroporti di Roma (445 milioni), Save (94,8 milioni), Toscana Aeroporti (11 milioni) e Aeroporto di Bologna (10,7 milioni).

Commento

Lo stato di salute del settore delle infrastrutture appare buono nonostante il quadro macroeconomico, in particolare quello domestico, rimanga ancora stagnante.

Sul fronte autostrade e aeroporti, Atlantia ha delineato gli obiettivi strategici per i prossimi 5 anni, che includono investimenti in Italia per complessivi 7,5 miliardi. Verrà inoltre attuato un riassetto organizzativo in quattro aree di business, che potranno essere sviluppate in modo indipendente e aprire il capitale ad investitori internazionali. Per il periodo 2016-2020 i target del gruppo prevedono ricavi in aumento a 6,8 miliardi, un incremento dell’Ebitda di circa il 7% medio annuo, dividendi in crescita del 10% annuo ed un rapporto fra net debt/Ebitda a 2,4x nel 2020, dall’attuale 3,2x.

Il gruppo Save si sta concentrando sullo sviluppo del Polo aeroportuale del Nord Est, che comprende Venezia, Treviso, Verona e Brescia. Tale percorso rappresenta l’applicazione delle linee guida del Piano nazionale degli aeroporti elaborato dall’Enac, che alla frammentazione contrappone la creazione di sistemi aeroportuali. I risultati sono evidenti: Venezia e Treviso continuano a crescere, Verona si sta risollevando dopo anni di difficoltà, mentre su Brescia il gruppo sta operando per rilanciare un aeroporto dalle potenzialità ancora inespresse.

Per il comparto torri, il management di Ei Towers ha confermato per l’esercizio in corso il raggiungimento di un Ebitda di 127 milioni, investimenti di mantenimento intorno ai 12 milioni e tax rate in un range tra 31-32%, tutti obiettivi in linea con quelli del piano presentati al mercato. Considerando il dividendo straordinario già distribuito (3,6 euro per azione) e il dividendo ordinario proposto (1,8 euro), il piano di buy back (fino al 5% del capitale) e le attese acquisizioni di società ed assets, i vertici aziendali stimano che a fine anno 2017 il leverage (Net Debt/Ebitda) dovrebbe attestarsi nell’intorno del target previsto di 2,5x dall’attuale 1,2x.

Il management di Inwit ha confermato tutti gli obiettivi contenuti nel piano 2017-19: la costruzione di oltre 500 nuovi siti, lo sviluppo di oltre 4 mila “Small Cell” localizzate nelle aree a maggiore densità di clienti e traffico dati, oltre al collegamento in fibra di siti per adeguare la velocità di connessione delle reti 4G.

Infine, i vertici aziendali di Enav per l’esercizio 2017 prevedono un ulteriore progresso dei ricavi a bassa cifra singola percentuale. Le attività di efficienza sui costi e la maggiore produttività porteranno invece ad un Ebitda margin intorno al 30 per cento. Gli investimenti nel 2017 saranno nell’ordine dei 105-110 milioni, un livello in linea con quello degli ultimi 3 anni.