Mercati – Vendite diffuse dopo Fed e macro deboli aspettando Trump, Milano -1%

Mattinata in ribasso per le borse europee, in linea con i futures sugli indici americani, all’indomani del primo meeting della Federal Reserve presieduto da Jerome Powell. Intorno alle 12:10 il Ftse Mib cede l’1% in area 22.600 punti, sostanzialmente in linea con il Dax di Francoforte (-1,1%) e il Cac 40 di Parigi (-1,1%). Il Ftse 100 di Londra cede lo 0,8% e torna sotto i minimi di febbraio, lievemente sotto i 7.000 punti, mentre l’Ibex 35 di Madrid (-0,9%) viaggia sui minimi del 9 febbraio.

La banca centrale americana ha aumentato i tassi come previsto, ha confermato altri due interventi nel 2018 e ha aumentato a tre il numero di ritocchi attesi nel 2019, anche se la crescita dell’economia è stata definita “moderata” invece che “solida” come in precedenza.

Archiviate le indicazioni della Fed, l’attenzione torna a spostarsi sull’agenda protezionistica di Trump. Il presidente dovrebbe annunciare già oggi altri dazi per oltre 50 miliardi di dollari nei confronti della Cina, in risposta al furto di segreti tecnologici e tutelati dalla proprietà intellettuale.

Dal Bollettino della Bce, pubblicato in mattinata, è emerso un quadro favorevole sulla crescita dell’economia del Vecchio Continente, ma gli indici Pmi preliminari di marzo continuano a segnalare un rallentamento dell’espansione economica nell’Eurozona. Sottotono anche l’indice Ifo dello stesso mese, che mostra un calo della fiducia delle aziende tedesche e delle aspettative di business.

Intanto sul Forex il cambio euro/dollaro torna in area 1,232 mentre il dollaro/yen arretra a 105,6. Sterlina poco moss in attesa della decisione sui tassi di interesse della Bank of England.

Tra le commodities, l’oro è risalito in area 1.330 dollari l’oncia, approfittando della debolezza del biglietto verde. Rifiata il petrolio Wti e Brent rispettivamente a 64,9 e 69,1 dollari al barile, dopo i rialzi di ieri in seguito al calo a sorpresa delle scorte statunitensi.

Nel comparto del reddito fisso lo spread Btp-Bund resta sostanzialmente stabile in area 134 punti base, con il rendimento del decennale italiano all’1,89 per cento

A Piazza Affari le vendite investono la maggior parte delle big cap, in particolare STM (-2,9%), EXOR (-2,5%) e TERNA (-2,2%), dopo la pubblicazione dei risultati 2017 e del nuovo piano strategico 2018-2022.

Resistono CAMPARI, BREMBO, MEDIASET ed ENI, poco sopra la parità. In calo dell’1,4% SAIPEM che ha concluso un accordo per acquistare una nave da costruzione di tubazioni in acque profonde e sollevamento per 275 milioni di dollari. Sottotono anche ENEL (-1,6%) in attesa dei conti.