Mercati – Milano in rimonta a -0,4%, acquisti sulle utilities

Intorno alle 15:30 i listini europei restano in rosso, mentre a Wall Street gli indici americani oscillano intorno alla parità. Il Ftse Mib ha recuperato terreno, trainato da Leonardo e utilities e cede lo 0,4 per cento. In rimonta anche il Ftse 100 di Londra (-0,1%), mentre il Dax di Francoforte (-1,2%), il Cac 40 di Parigi (-1%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,9%) restano più arretrati.

Quella che sta per concludersi è stata una settimana complicata per l’equity, condizionato dalle tensioni tra Stati Uniti e Cina. Ieri Trump ha annunciato nuove tariffe e sanzioni commerciali per 60 miliardi di dollari, a cui Pechino ha risposto mettendo nel mirino 128 prodotti americani, per un totale di 3 miliardi di dollari, nel caso non venga raggiunto un accordo.

A preoccupare i mercati contribuisce anche il nuovo avvicendamento tra i collaboratori di Trump dopo la nomina di Bolton, notoriamente rigido contro Iran e Nord Corea e contrario all’accordo sul nucleare di Teheran, alla carica di consigliere per la sicurezza.

Gli acquisti premiano i beni rifugio, in primis l’oro, risalito a 1.346 dollari l’oncia sostenuto dal clima di avversione al rischio. Sul Forex il cambio dollaro/yen resta in area 105, con la valuta nipponica favorita dall’incertezza, mentre l’euro/dollaro risale a quota 1,234.

In rialzo il petrolio, con Wti e Brent rispettivamente a 64,5 e 69 dollari al barile, favorite dalla nomina di Bolton e dalle dichiarazioni del Ministro del petrolio saudita che ha ribadito che la collaborazione tra Opec e Russia continuerà anche nel 2019 e oltre.

Scarsi movimenti in mattinata sull’obbligazionario, con il Btp decennale all’1,88% e lo spread con il Bund a 135 punti base.

A Piazza Affari gli acquisti premiano LEONARDO (+1,6%) e le utilities, in particolare TERNA (+1,7%) all’indomani della presentazione del nuovo piano industriale ed ENEL (+1,9%) dopo i conti del 2017.

Restano deboli banche e industriali, proseguono le vendite anche su STM (-3,7%), penalizzato anche dalla debolezza generale dei tecnologici e su TENARIS (-3%), dopo il tonfo di ieri in scia all’esclusione dai dazi Usa della Corea del Sud, i cui produttori di tubi sono tra i principali competitor del gruppo.

Scivola in territorio negativo TELECOM ITALIA (-0,6%) dopo la decadenza del Cda a seguito delle dimissioni del presidente Arnaud de Puyfontaine, del vicepresidente Giuseppe Recchi e di altri consiglieri per un totale di 8 su 15. Convocata per il prossimo 4 maggio l’assemblea per il rinnovo integrale del board.