Il Ftse Italia Banche chiude l’ottava poco mosso (+0,1%) e poco al di sotto dell’analogo europeo (+0,8%), rallentando in parte anche il Ftse Mib (-0,7%). Quest’ultimo è stato penalizzato dall’incertezza legata agli ultimi sviluppi politici, con Lega e M5S che stanno trattando per la formazione di un nuovo governo su cui sembrano avere fatto passi avanti decisivi, con i dettagli che saranno comunicati oggi al Colle.
Tale dinamica ha comportato un allargamento dello spread Btp-Bund risalito fino a poco sotto 140 punti base, frenando il comparto bancario che, tuttavia, è riuscito a tenere grazie ai buoni risultati evidenziati dalla stagione delle trimestrali.
Nel listino principale balzo di Bper (+6%), in scia alla migliore trimestrale di sempre riportata e all’annuncio di una strategia aggressiva per ridurre del 40% lo stock di Npl entro il 2020.
In evidenza Ubi (+2%), la cui performance è stata supportata dai conti del primo trimestre risultati superiori alle attese.
Settimana positiva per UniCredit (+1,2%), sostenuta dai robusti conti trimestrali riportati (utile netto di 1,1 miliardi).
Tiene botta Intesa Sanpaolo (-0,1%), grazie ai solidi risultati trimestrali messi in luce (utile netto di 1,25 miliardi).
Le vendite penalizzano Banco Bpm (-3,2%) dopo la divulgazione dei conti del primo trimestre, che hanno messo in luce un utile netto al di sotto del consensus, seppure quasi raddoppiato rispetto all’anno precedente (223 milioni contro 115,2 milioni).
Strappa Mps (+21,7%) grazie al rally dello scorso venerdì (+17,7%) che ha consentito al titolo di riagganciare e superare la soglia dei 3 euro, in scia al ritorno all’utile dei conti per 187,6 milioni nel primo trimestre 2018 e al completamento della cartolarizzazione delle sofferenze da 24,1 miliardi.
Nel Mid Cap frenata per Popolare Sondrio (-0,2%), che nel primo trimestre ha registrato un balzo dell’utile netto, così come per Credem (-0,5%), nonostante la trimestrale sopra alle attese evidenziata.
Pesante rosso per Creval (-3,3%), anche a causa dei conti del primo trimestre che hanno messo in luce una perdita netta di 30,1 milioni.
Tra le Small Cap gli acquisti premiano Carige (+1,1%), dopo che i conti dei primi tre mesi del 2018 sono tornati in nero per 6,4 milioni dopo cinque anni.
Balzo di Banca Finnat (+5,3%), il cui board si riunirà oggi per l’approvazione dei dati contabili relativi al periodo gennaio-marzo dell’anno in corso.