Seduta debole per il comparto IT di Piazza Affari, con il Ftse Italia Tecnologia che chiude a -1,4%, sottoperformando l’indice di settore continentale Euro Stoxx Tecnologia (+0,6%) ma limitando i danni rispetto al Ftse Mib (-2,3%).
Il listino milanese è risultato il peggiore del Vecchio Continente, penalizzato dalle incertezze politiche che hanno appesantito in particolar modo i titoli bancari. Impennata del Btp a 10 anni, che ha allargato lo spread con il Bund fino a sfiorare i 150 bp. Sul fronte macro si segnala il dato finale sull’inflazione dell’Eurozona, che ha confermato il rallentamento a 1,2% ad aprile, oltre alla crescita superiore alle attese della produzione industriale americana (+0,7%). Sul Forex il cambio euro/dollaro, indebolito dall’instabilità politica in Italia e dai dati macro, ha bucato momentaneamente quota 1,18, per poi recuperare terreno.
Tornando al settore hi-tech di Piazza Affari la big cap Stm archivia gli scambi a -1,3% mentre la mid cap Reply ha Reply termina a -2,1% per cento.
Pesante la tlc Telecom Italia (-4,1%) nel giorno del Cda per l’approvazione dei conti. Inoltre L’Agcom ha avviato un procedimento sanzionatorio per condotta non conforme alle disposizioni di settore, nei confronti degli operatori Tim e Wind Tre.
Nessun segno positivo anche tra le small cap, fra cui resiste alle vendite Sesa (invariata) che rimane sui massimi storici a 29,9 euro.
Limita le perdite Exprivia (-1%), che si è aggiudicata in via definitiva la gara bandita con procedura aperta della Regione Puglia per la fornitura di prodotti e servizi per la realizzazione del Sistema Informativo Regionale per la Diagnostica per Immagini.
Debole Be (-1,8%) che ha acquistato il 100% di Q-fin, società specializzata in soluzioni e servizi per il Capital Market.
Sottotono Tecnoinvestimenti (-3,3%) sebbene nel primo trimestre 2018 abbia riportato una progressione positiva dei risultati e una solida generazione di cassa.
Vendite anche su Acotel Group (-3,2%) che ha chiuso il primo trimestre 2018 caratterizzato da un decremento del fatturato, un miglioramento dei margini reddituali e un peggioramento del risultato netto. La società inoltre ha redatto la prima versione del piano industriale 2018-2022, incentrato sui business del Programmatic Advertising, del Retail IOT, dell’Energy&Building Management e dell’Enterprise Security e che prevede le attività Interactive in naturale costante riduzione. Il board ha inoltre deciso di convocare l’assemblea per il 26 giugno 2018 al fine di deliberare in merito ad una proposta di aumento di capitale per un importo massimo 3,8 milioni.
In calo pure Retelit (-8,2%), nonostante i risultati al 31 marzo che confermano un deciso miglioramento della marginalità grazie ad un più favorevole mix dei ricavi e alla significativa crescita del segmento Business.