Ratti – Incrementa la marginalità nel primo semestre 2018

Il Cda di Ratti, società attiva nella creazione, produzione e distribuzione di tessuti di alta gamma a livello internazionale, ha approvato i dati consolidati al 30 giugno 2018 chiuso con ricavi consolidati pari a 51,6 milioni, in aumento del 12,9% rispetto al pari periodo 2017.

Un andamento che ha beneficiato dei maggiori introiti derivanti dalle vendite dei prodotti Ratti Luxe, saliti del 27,5% a 22,9 milioni con particolare riferimento al segmento dei tessuti donna. In aumento anche le vendite del polo Collezioni, cresciuto del 12% a 13,3 milioni. In lieve calo invece i ricavi provenienti dalle divisioni minori.

La distribuzione del fatturato per area geografica evidenzia una crescita del 22,5% nel mercato domestico, a quota 19,7 milioni e un incremento dell’8,7% nel giro d’affari in Europa pari a 17,2 milioni. In diminuzione i mercati minori e maggiore per circa 2 milioni (+17,2%) l’apporto degli Altri Paesi.

A livello operativo, l’Ebitda del periodo si è attestato a 7,6 milioni (+69,5% rispetto al 1° semestre 2017) con un’incidenza sui ricavi passata dal 9,8 al 14,7%. L’incremento della redditività (+4,9%) è stato principalmente originato dai maggiori volumi di vendita, con il conseguente migliore assorbimento del costo delle strutture societarie ed il raggiungimento di maggiori livelli di efficienza produttiva.

L’Ebit dei primi sei mesi si esprime in 5,4 milioni con il relativo margine sui ricavi sostanzialmente raddoppiato.

Dopo la contabilizzazione della gestione finanziaria, passata da un deficit di 0,3 milioni a proventi per 0,1 milioni ed imposte per 1,1 milioni, la gestione si chiude con un utile netto di 4,4 milioni (net margin a 8,6%).

La cassa generata nel periodo ha permesso il conseguimento di una posizione finanziaria netta positiva per 1,1 milioni contro un’indebitamento netto di 0,8 milioni a fine dicembre 2017.

Sulla base dell’andamento delle vendite e della raccolta ordini il management ritiene che tale trend sarà confermato anche alla fine dell’esercizio 2018.