Elettra Investimenti (Aim) – Calano i margini dopo nuovo trattamento contabile TEE

Il Cda di Elettra Investimenti attiva principalmente sul territorio nazionale nella produzione di energia elettrica e termica ha approvato i conti del primo semestre 2018, chiuso con ricavi per 26,6 milioni in aumento del 13,3% su base annua.

L’incremento del giro d’affari registrato dal gruppo laziale riflette il positivo andamento di tutte le aree di attività condotte dal gruppo.

L’Ebitda ha, invece, messo a segno un calo del 6,9% rispetto ai primi sei mesi del 2017 ed il relativo margine ha subito una contrazione di 3,9 punti percentuali. La società ha sottolineato come tale riduzione sia riconducibile al diverso trattamento contabile di rendicontazione dell’operatività in titoli di efficienza energetica (TEE), applicato a partire dal bilancio dell’esercizio 2017. Nel dettaglio, la nuova impostazione prevede che i ricavi e i costi di competenza dei TEE siano contabilizzati solamente una volta manifestatisi. Se la società avesse infatti utilizzato il vecchio trattamento contabile l’Ebitda margin si sarebbe invece fissato al 23,7%.

Dopo ammortamenti, accantonamenti e svalutazioni in calo del 12,9% rispetto al pari periodo di confronto, l’Ebit si attesta a 2,8 milioni (-2,2% a/a).

Oneri finanziari contenuti e sostanzialmente in linea con il primo semestre del 2017, portano il risultato ante imposte a 2,5 milioni (-2,8% a/a).

L’utile netto, penalizzato da oneri fiscali in netta crescita, subisce un calo del 33,6 per cento rispetto al primo semestre 2017.

Dal lato patrimoniale, al 30 giugno 2018 l’indebitamento finanziario netto risulta pari a 5,8 milioni, sostanzialmente stabile rispetto alla situazione di fine dicembre 2017.

Per quanto riguarda l’outlook, il management proseguirà nella propria strategia di crescita per linee interne e linee esterne. E’ atteso inoltre un rafforzamento dell’area di business dell’efficienza energetica.

Il gruppo prevede inoltre un contributo positivo dell’attività di trading di energie, avviata per ridurre i costi di acquisto direttamente dal mercato attraverso anche una maggiore ottimizzazione del dispacciamento degli asset produttivi e di consumo.