Banche – Lo spread sale ancora, altra partenza difficile (-3,4%)

Nuovo  avvio in pesante rosso per il comparto bancario a Piazza Affari. A Quaranta minuti dall’inizio delle contrattazioni il Ftse Italia Banche cede il 3,4%, continuando la serie nera iniziata lo scoro venerdì.

L’andamento continua a risentire dell’allargamento dello spread Btp-Bund, che dai circa 282 punti della chiusura di ieri è tornato a toccare il picco di 300 punti base nella mattinata odierna (fonte Mts Markets), prima di riscendere appena sotto. Il tutto in scia all’incertezza relativa ai conti pubblici italiani, dopo che il rapporto deficit/Pil per il prossimo triennio è stato fissato al 2,4% dalla nota di aggiornamento del Def approvata dal Governo lo scorso giovedì.

Nonostante le rassicurazioni arrivate dal ministro dell’Economia, Giovanni Tria (che oggi non parteciperà all’Ecofin), sul fatto che il debito pubblico scenderà, i principali esponenti della Commissione Europea sono molto preoccupati.

Il presidente dell’organismo europeo, Jean Claude Juncker, ha affermato: “L’Italia si sta allontanando dai target di bilancio che avevamo concordato a livello UE. Non vorrei che, dopo aver gestito la crisi greca, ci ritrovassimo nella stessa crisi in Italia. Una crisi del genere è abbastanza. Se l’Italia vuole un ulteriore trattamento speciale, questo significherebbe la fine dell’euro. Quindi occorre essere molto rigorosi”.

Il commissario agli Affari Economici, Pierre Moscovici, ha dichiarato: “Proveremo a convincere le autorità italiane a tornare agli obiettivi di medio termine previsti dalle regole Ue”.

Si segnala che Morgan Stanley ha ridotto i target price delle principali banche italiane, a causa degli effetti del rischio politico e del connesso rialzo dello spread, con nessuna che però presenta una raccomandazione ‘sell’.

Vendite diffuse su tutti i titoli del Ftse Mib, con Banco Bpm (-4,7% a 1,91 euro), Bper (-3,9% a 3,68 euro), Ubi (-4,7% a 3,14 euro), Mediobanca (-2,6% a 8,12 euro), Intesa Sanpaolo (-3,3% a 2,05 euro) e UniCredit (-3,2% a 12,25 euro). Stesso copione sul Mid Cap, con Credem (-2,7% a 5,45 euro), Popolare Sondrio (-2,3% a 3,21 euro), Mps (-3,4% a 2,08 euro) e Creval (-2,7% a 0,1018 euro). Tra le Mid Cap continua a soffrire Carige (-3,3% a 0,0059 euro).