Banche – Partenza sotto pressione (-2,5%) con risalita spread

Avvio fortemente negativo per Piazza Affari nella prima seduta della settimana. A mezz’ora dall’inizio delle contrattazioni il Ftse Italia Banche registra un ribasso del 2,5%, dopo avere lasciato sul terreno il 4,7% nell’ottava appena conclusa.

L’andamento risente della nuova risalita dello spread Btp-Bund in area 295 pb (fonte Mts Markets) dopo che lo scorso venerdì era sceso a 283 pb. Il mercato continua ad essere preoccupato dei possibili effetti della manovra economica del Governo sulla tenuta dei conti pubblici, dopo la diffusione dei numeri. Gli investitori rilevano molte incertezze per quanto riguarda parte delle coperture delle riforme promesse, con le stime di crescita che vengono considerate troppo ottimistiche.

Il tutto dopo che il vice presidente della Commissione Europea, Valdis Dombrovskis, e il commissario agli Affari Economici e Finanziari, Pierre Moscovici, hanno scritto una lettera di risposta al ministro dell’Economia, Giovanni Tria, sottolineando che “il Def a prima vista sembra costituire una deviazione significativa dal percorso di bilancio indicato dal Consiglio Ue il che è motivo di seria preoccupazione. Chiediamo alle autorità italiane di assicurare che la manovra sia in linea con le regole fiscali comuni della zona euro”.

L’organismo europeo inizierà la valutazione formale comincerà con l’invio del documento programmatico di bilancio al più tardi il 15 ottobre 2018.

I target fissati dall’esecutivo nella nota di aggiornamento al Def indicano una crescita del Pil delll’1,5% nel 2019, dell’1,6% nel 2020 e dell’1,4% nel 2021. Il rapporto deficit/Pil si attesterà al 2,4% nel 2019, per poi scendere al 2,1% nel 2020 e all’1,8% nel 2021. Il rapporto debito pubblico/Pil, infine,  è previsto al 130,9% per l’anno in corso, al 130% per il 2019, al 128,1% per il 2020 e al 126,7% per il 2021.

In rosso tutti i titoli del listino principale, con Intesa Sanpaolo (-2,7% a 2,04 euro), UniCredit (-2,6% a 12,09 euro), Banco Bpm (-4,8% a 1,88 euro), Bper (-3,3% a 3,55 euro), Ubi (-3,2% a 3,10 euro) e Mediobanca (-2,3% a 8,04 euro). Identico copione sul Mid Cap con Credem (-1,6% a 5,50 euro), Popolare Sondrio (-2% a 3,11 euro), Creval (-3% a 0,0951 euro) e Mps (-6,7% a 1,88 euro). Tra le Small Cap soffre Caroge (-5,1% a 0,0056 euro), mentre Banco Desio (-1,5% a 1,97 euro) riporta un calo più contenuto.