Portobello – Focus sul barter e sul franchising in Italia

Portobello ha chiuso il 2018 con una decisa crescita di ricavi e margini reddituali. Obiettivi, puntualizza Roberto Panfili, cofondatore e Direttore Operativo, “ottenuti grazie al combinato dispiegarsi di 3 elementi: sviluppo del volume di affari su tutte le aree di business; maggiore efficienza operativa ed economie di scala; presidio più forte sulla struttura operativa e gestionale”. Iniziative cui presto si affiancherà il lancio del progetto franchising sul territorio nazionale. Dal debutto in Borsa del 13 luglio 2018, a un prezzo di collocamento di 4,4 euro, il titolo ha guadagnato il 17,7%  mentre il Ftse Aim Italia ha ceduto il 10,3 per cento.

Portobello, costituita nel 2016 e approdata all’Aim nel luglio 2018, è attiva nella rivendita di spazi pubblicitari, di proprietà o acquistati da terzi, a fronte di un corrispettivo monetario o in alternativa tramite il sistema del barter (baratto). E per realizzare questo Portobello gestisce negozi retail e un canale e-commerce proprietario (www.portobello-club.com).

Il gruppo opera sul mercato attraverso le business unit Media, Retail (B2C), B2B e, dal 2018 ed Editoria, pubblicando periodici che spaziano dal mondo del Gossip, del cooking e della famiglia, fino ad arrivare al fashion femminile e alla cronaca.

È inoltre in fase di studio il lancio del progetto franchising che permetterà all’azienda di crescere e scalare velocemente il mercato Italiano, consentendo di espandere il brand Portobello senza ricorrere ad investimenti legati alle aperture di negozi diretti. Le prime aperture dovrebbero avvenire nel 2019.

Strategie la cui execution sarà agevolata dai 2 milioni di fondi raccolti con l’operazione di direct lending con Hedge Invest conclusa a febbraio.

E tutto ciò trova solido ancoraggio nei risultati 2018, esercizio chiuso con un giro d’affari più che raddoppiato da 10 a 21,5 milioni ed un balzo negli aggregati reddituali: l’Ebitda passa da 0,5 a 3,4 milioni, mentre l’utile si attesta a 1,8 milioni dai 0,3 milioni del 2017.

Scenario grazie al quale le proiezioni degli analisti di Integrae SIM per il triennio 2019-2021 indicano una crescita medio annua dei ricavi del 38% analoga allo sviluppo dell’Ebit, mentre l’Ebitda dovrebbe migliorare del 39 per cento. Aspettative positive anche per la liquidità finanziaria netta.

Conto Economico – Un 2018 da incorniciare

Nel 2018 la società ha sviluppato la propria attività realizzando un giro d’affari pari a 21,5 milioni, più che raddoppiato dai 10 milioni a fine 2017, grazie al positivo apporto di tutte le business unit.

L’Ebitda è balzato a 3,4 milioni, da 0,5 milioni del 2017, con una marginalità salita al 15,8% (+10,4%), grazie al progresso del volume d’affari, alla maggiore efficienza gestionale nonché all’ottimizzazione della marginalità delle varie attività.

Dopo aver spesato 1 milione di ammortamenti, l’Ebit, è più che quadruplicato a 2,3 milioni (0,5 milioni nel 2017), con la relativa marginalità cresciuta del  5,8% a 10,9 punti percentuali.

L’esercizio si è chiuso con un utile netto di 1,8 milioni (0,3 milioni nel 2017).

Breakdown Ricavi

Analizzando le diverse aree di business spicca la sostenuta crescita del comparto Media (da 5,8 a 15,3 milioni), che apporta oltre il 71% del giro d’affari totale. Un andamento riconducibile all’ampliamento della gamma dei servizi pubblicitari offerti, all’espansione della clientela nonché al miglioramento della visibilità ottenuta grazie alla quotazione.

Il settore Retail, che rappresenta l’8% del fatturato complessivo, ha realizzato vendite pari a 1,6 milioni (0,7 milioni a fine 2017), grazie sia alle migliori performance “like for like” dei negozi aperti nel 2017 sia alle vendite generate dalle nuove aperture del 2018 a Roma e Frosinone.

Nel B2B (19% dei ricavi complessivi) il fatturato è passato a 4,1 milioni da 3,4 milioni nel 2017, grazie alla capacità della società di cogliere le opportunità di monetizzare gli stock.

Il comparto Editoria, avviato durante il primo semestre 2018, ha sviluppato un fatturato complessivo pari a 0,5 milioni a seguito dal lancio dei periodici.

Stato Patrimoniale 

Dal lato patrimoniale, la liquidità finanziaria netta diminuisce a 0,1 milioni da 0,5 milioni di fine anno 2017, scontando in particolare gli investimenti connessi ai nuovi punti vendita per oltre 2 milioni.

L’aumento del patrimonio netto a 5,4 milioni (0,4 milioni nel 2017) è ascrivibile all’aumento di capitale effettuato nell’ambito della quotazione all’Aim per oltre 3 milioni.

Outlook al 2021 – La crescita attesa è da primato

A seguito del positivo andamento del 2018 gli analisti di Integrae SIM (Nomad della società) hanno rivisto al rialzo le stime per il triennio 2019-2021, mantenendo comunque un atteggiamento conservativo.

Nel dettaglio, a fine periodo il giro d’affari dovrebbe raggiungere 57 milioni dai 21,5 milioni del trascorso esercizio (cagr +38,4%), anche in relazione allo sviluppo dei negozi diretti e all’avvio del progetto di franchising.

Per quanto riguarda i margini operativi, l’Ebitda è atteso a 7,3 milioni dai 3,4 milioni del 2018 (cagr del 28,7%). Gli analisti, in linea con quanto comunicato dalla società, si attendono nell’esercizio in corso un incremento rilevante dei costi del personale con  un’incidenza sul fatturato stimata pari al 10,7% (4,7% del 2018). Il potenziamento della forza lavoro avrà un impatto sulla marginalità, attesa all’11,6% nel 2019 dal 15,8% di fine 2018, per poi recuperare nei due anni successivi rispettivamente al 12% e 12,7 per cento.

Nel 2021 l’utile netto stimato dagli analisti è pari a 4,2 milioni (1,8 milioni nel 2018), con una posizione finanziaria netta positiva per 4,6 milioni ed un ritorno sul capitale proprio al 31,3 per cento.

I principali indicatori di borsa evidenziano come ai prezzi attuali, e in relazione alle buone prospettive di crescita dei fondamentali, il titolo Portobello appare sottovalutato, con multipli di mercato che vanno  assottigliandosi, lasciando pertanto ampi spazi di ulteriore apprezzamento.

Punti di forza

Operare nel mercato retail: in Italia questo mercato si colloca all’inizio di un ciclo positivo durante il quale si potrebbero privilegiare le strutture con pochi punti vendita dotati di spazi importanti e redditizi rispetto a posizionamenti capillari ma poco redditizi.

Utilizzo dei servizi tecnologici: impatta positivamente sulle vendite e sulle scelte dei consumatori.

Operare tramite barter pubblicitario: questo tipo di commercio senza lo scambio di denaro valorizza gli stessi prodotti e servizi trasformandoli in vere e proprie campagne pubblicitarie, abbattendo le eccedenze di produzione e snellendo le giacenze di magazzino. Attraverso il barter, Portobello riesce ad incrementare il numero di potenziali clienti, favorire l’accesso a marchi prestigiosi in molteplici settori e trattare diverse tipologie di merci.

Vantaggio legato agli aspetti finanziari: mediante il barter vengono  monetizzati  immediatamente i prodotti acquisiti e rivenduti attraverso i canali di vendita, rispetto alle tempistiche necessarie al pagamento della pubblicità.

Acquistare prodotti a prezzi migliori rispetto ai competitor: grazie al suo modello di business Portobello acquista prodotti a prezzi concorrenziali  e offre al consumatore la possibilità di acquistarli a prezzi più convenienti degli altri retail, mantenendo elevata la marginalità sulle vendite.

Punti di debolezza

Limitata presenza fisica: molto dipende dall’execution aziendale ufficializzata dal vertice dell’azienda ed incentrata sull’apertura di nuovi punti vendita su tutto il territorio nazionale, sia in gestione diretta che in franchising.

Brand awareness del proprio marchio: importante sarà anche la capacità del management di accrescere  la fama del marchio “Portobello” per farlo diventare un brand di rilevanza nazionale.

Opportunità

Modello di business aperto: il modello di business altamente profittevole consente di catturare le diverse opportunità offerte dal mercato.

Minacce

Rischi macro-economici: l’operatività potrebbe essere influenzata dal quadro macro-economico dei diversi Paesi in cui opera, così come il livello di fiducia dei consumatori e delle imprese.

Rischi legati al mercato di riferimento: il mercato di riferimento di Portobello è quello pubblicitario. Nel dettaglio, la società è specializzata nella pubblicità outdoor, un ambito contraddistinto, negli ultimi anni, da una forte contrazione degli investimenti.

Borsa

Dal debutto in Borsa del 13 luglio 2018, ad un prezzo di collocamento di 4,4 euro, il titolo ha guadagnato il 17,7%  mentre il Ftse Aim Italia ha ceduto il 10,3 per cento. Toccato il minimo storico il 7 dicembre a 3,12 euro il titolo ha iniziato a recuperare fino a superare 6 euro, con una risalita pari al 92 per cento.

Da inizio anno il progresso è stato del 30%, sovraperformando l’indice di riferimento, la cui crescita è stata di un più contenuto 2,9 per cento.

 

 

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