Gedi – Ricavi in calo a 603,5 mln (-7%) e perdita netta a 129 mln nel 2019

Il gruppo Gedi ha archiviato il 2019 con ricavi in calo del 7% a 603,5 milioni, complice il perdurare delle difficoltà nel settore della carta stampata. L’Ebitda rettificato è cresciuto del 14,7% a 59,3 milioni, beneficiando soprattutto dell’impatto positivo dell’applicazione dell’IFRS 16. Lo scorso esercizio si è chiuso con una perdita netta di 129 milioni (-32,2 milioni nel 2018), risentendo in particolare dell’effetto della cessione di Persidera (-16,5 milioni), degli oneri di ristrutturazione (-25,1 milioni) e le svalutazioni degli avviamenti delle testate (-131,9 milioni).

Il gruppo Gedi ha chiuso il 2019 con ricavi in calo del 7% a 603,5 milioni rispetto al 2018.

In particolare, i ricavi diffusionali sono diminuiti del 5,2% a 269,7 milioni, in un mercato che ha registrato un calo dell’8,1% delle vendite dei quotidiani in edicola e abbonamento (secondo i dati Ads).

I ricavi pubblicitari si sono ridotti del 7,6% a 293,7 milioni, in un periodo in cui gli investimenti pubblicitari hanno subito una contrazione dl 5,1% (dati Nielsen Media Research).

Infine, i ricavi derivanti dalle attività digitali rappresentano complessivamente il 12,7% del
fatturato consolidato (oltre il 15,5% sul brand Repubblica) ed i prodotti digitali delle diverse testate del gruppo hanno raggiunto a fine dicembre 2019 i 127 mila abbonati.

Per quanto riguarda la gestione operativa, l’Ebitda rettificato ha segnato un +14,7% a 59,3 milioni (44,7 milioni prima dell’IFRS 16) con un’incidenza sul fatturato al 9,8% (+1,9 p.p), beneficiando in particolare dell’effetto positivo dell’applicazione dell’IFRS 16 per 14,6 milioni.

L’Ebit rettificato invece è diminuito del 16,9% a 27,5 milioni (11,5 milioni ante IFRS 16) con un ros in calo al 4,6% (-0,5 p.p.), complice l’incremento degli ammortamenti del 70,6% a 31,9 milioni.

L’esercizio si è chiuso con una perdita netta di 129 milioni, a fronte di un rosso pari a 32,2 milioni nel 2018, includendo la minusvalenza legata alla cessione di Persidera per -16,5 milioni, oneri di ristrutturazione per 25,1 milioni e 131,9 milioni di svalutazioni di avviamenti di testate effettuate a seguito delle verifiche di impairment test. La perdita sarà interamente coperta con le riserve.

Il risultato netto rettificato sarebbe stato positivo per 12,2 milioni (13,2 milioni prima dell’applicazione dell’IFRS16) rispetto ai 16,7 milioni del 2018.

In particolare, la partecipazione di Gedi al 30% nella società Persidera è stata svalutata (-16,5 milioni), a seguito della sottoscrizione di un accordo con F21 e Ei Towers per la cessione della stessa, avvenuta il 5 giugno 2019 d’intesa con Tim (altra parte venditrice).

Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto è leggermente sceso a 99,4 milioni (di cui 55,3 milioni legati all’applicazione dell’IFRS 16) rispetto ai 103,2 milioni di fine dicembre 2018.

Non considerando l’effetto dell’IFRS 16, l’indebitamento finanziario netto risulterebbe in calo a 44,1 milioni, grazie al flusso positivo della gestione ordinaria (25,4 milioni) e all’incasso di 71,1 milioni per la cessione di Persidera, in parte compensati dagli esborsi per 29,2 milioni legati ai piani di riorganizzazione avviati nel 2018 e realizzati nel 2019.

Per quanto riguarda l’andamento dei primi mesi del 2020, le evidenze ad oggi disponibili non consentono di prevedere evoluzioni di mercato significativamente diverse da quelle che hanno caratterizzato il 2019.

In tale contesto, il gruppo continuerà ad impegnarsi nello sviluppo dei propri prodotti, nell’implementazione di razionalizzazioni volte a preservare la redditività e nel rafforzamento della propria leadership sulle attività digitali.