Utility (+3,9%) – Si distinguono Terna (+8,2%) e Snam (+7,3%) nell’ottava

Nella scorsa settimana sono tornati gli acquisti sul Ftse Italia Servizi Pubblici che ha riportato un +3,9%, sovraperformando il corrispondente europeo (+0,9%) e il Ftse Mib (-1,4%).

Anche questa settimana i mercati hanno continuato a scontare le preoccupazioni derivanti dal diffondersi dell’epidemia di coronavirus. Governi e banche centrali stanno mettendo in atto massicci stimoli per fronteggiare gli impatti economici della pandemia. Tuttavia, una recessione globale sembra sempre più probabile alla luce delle necessarie misure di isolamento adottate dai Paesi e delle chiusure forzate di stabilimenti produttivi e punti vendita da parte delle società.

Sull’obbligazionario, in chiusura di ottava il rendimento del Btp decennale è calato all’1,65% e lo spread dal Bund a 197 punti base.

Tornando alle società del comparto, tra le Big Cap si distingue Terna (+8,2%) su cui Fitch Ratings ha confermato il rating di lungo termine (IDR) a “BBB +” con Outlook stabile. Mentre Scope Rating ha confermato il rating di lungo termine dell’emittente ed il rating del debito senior non garantito a ‘A-‘, con Outlook stabile.

Segue Snam (+7,3%). Il colosso di San Donato ha archiviato il 2019 con un utile netto adjusted in crescita del 8,2% a 1,1 miliardi. Proposto un dividendo di 0,2376 euro per azione.

Enel (+4,8%) ha alzato il velo sui conti 2019 che hanno riportato un Ebitda ordinario a 17.905 milioni (+10,8% a/a).

Hera (+1%) ha sperimentato con ENEA un nuovo sistema depurazione acque 4.0, in grado di ridurre di oltre il 30% i costi energetici e di gestione degli impianti di depurazione delle acque.

A2A (-4,1%) nel 2019 ha registrato ricavi e utili in crescita double digit. Proposta una cedola di 0,0775€ (+10,7% a/a). Il Cda inoltre ha approvato il nuovo piano industriale al 2024, che prevede Ebitda a 1,6 miliardi, investimenti per 4,5 miliardi e focus sulla sostenibilità.

Tra le Mid, la migliore è stata Ascopiave (+10,8%) che ha archiviato il 2019 con un Ebitda è salito del 6,9% a 44,9 milioni. Proposto un dividendo pari a 0,2133 euro per azione.

Crolla Erg che ha ceduto il 15,6 per cento.

Tra le Small, sugli scudi Plc (+10,5%) che ha sottoscritto due contratti per la progettazione e realizzazione di opere elettriche per la connessione di un impianto eolico di 27,60 MW per complessivi 4,6 milioni.

Segue Alerion Clean Power (+7,3%) che nel 2019 ha riportato ricavi consolidati pari a 71,8 milioni (+22% a/a), Ebitda a 53,9 milioni (+19%) e utile netto di gruppo pari a 21,1 milioni (vs 3,5 milioni del 2018). Il Cda ha proposto un dividendo di 0,2 euro per azione.

Biancamano (-3,2%) ha confermato la continuità dell’attività, nel rispetto delle misure di contrasto e contenimento del COVID-19 negli ambienti di lavoro e ha sottoscritto una polizza assicurativa per dipendenti o collaboratori, a cui dovesse essere diagnosticata in Italia una infezione da coronavirus.

algoWatt (-6%) coordinerà un nuovo progetto sugli aggregatori per la gestione di più unità di produzione e consumo, di impianti “virtuali” (Virtual Power Plant), in grado di erogare servizi sia di modulazione della domanda (Demand Response) e bilanciamento.

Per un approfondimento sul nuovo modello di business della GreenTech Company, si suggerisce la lettura dell’approfondimento: “algoWatt – Una Smart Company che vuole abilitare la trasformazione digitale sostenibile“.

In coda Acsm Agam che ha lasciato sul terreno il 12,2 per cento. La società ha archiviato un 2019 con un Ebitda prima delle partite non ricorrenti è pari a 66,2 milioni e ha approvato il piano industriale al 2020-2024, con investimenti per 343,5 milioni e pay out medio al 90%.

Il Cda di Acsm Agam ha deliberato la sottoscrizione di un contratto di affitto con A2A di due centrali idroelettriche in provincia di Como, sino alla scadenza delle relative concessioni (2029) per un corrispettivo di 5,6 milioni all’anno.

A febbraio 2020 la domanda di elettricità in Italia è stata di 25,8 miliardi di kWh, in aumento dello 0,7% rispetto allo stesso mese del 2019. Nello stesso mese la produzione nazionale netta (21,9 miliardi di kWh) è risultata in flessione dello 0,3% su base annua.