Banco Bpm – Il presidente Tononi apre a operazioni di M&A, titolo in luce (+2,2%)

“Il radicamento sul territorio, in particolare nelle regioni più ricche e produttive del Paese, è il nostro principale punto di forza. Non vogliamo e non possiamo rinunciarvi. Allo stesso tempo credo sia necessario per noi, così come per tante altre banche, perseguire una strategia di consolidamento”.

Lo h affermato in un’intervista a MF Massimo Tononi, presidente di Banco Bpm, aggiungendo: “Sarei molto deluso se non riuscissimo ad avviare un’operazione di consolidamento nei prossimi 12 mesi”.

La banca di piazza Meda resta al centro delle attenzioni del mercato nell’ottica del consolidamento, spingendo il titolo a Piazza Affari. Intorno alle 11:15 a Piazza Affari il titolo guadagna il 2,2% a 2,25 euro, mentre l’indice di settore segna un rialzo dell’1,7 per cento.

“Naturalmente cercheremo di soddisfare le aspettative di tutti gli stakeholders, a cominciare da quelle degli azionisti; del resto, per una public company come Banco Bpm, priva di uno zoccolo duro di soci, sono realizzabili solo transazioni gradite alla vasta platea dei nostri azionisti. Su questo vi è assoluta sintonia all’interno del cda, ed in particolare tra me, Giuseppe Castagna e il vicepresidente Mauro Paoloni”, ha sottolineato Tononi.

In merito ai potenziali partner “non abbiamo preclusioni”, ha spiegato il presidente. In riferimento però a Mps, il manager ha affermato: “Diciamo che la nostra compatibilità industriale e finanziaria con Mps e’ decisamente meno convincente rispetto ad altre ipotesi”.

“Non vedo ragioni per temere iniziative ostili, purché valorizzino pienamente la nostra banca. Preferisco le operazioni amichevoli e concordate, perché credo che, soprattutto nel nostro settore, possano produrre risultati migliori per tutte le parti coinvolte. Però siamo una società ad azionariato diffuso: alla fine decidono gli azionisti”, ha poi puntualizzato Tononi.

In merito ai patti parasociali nati di recente, il presidente ha riportato: “L’attenzione alla banca da parte di azionisti importanti e sofisticati è un’ottima notizia. Si tratta peraltro di soggetti connotati da spiccata matrice industriale o forte radicamento territoriale, e quindi capaci di contribuire alla crescita della nostra banca, che proprio nella collaborazione con il mondo produttivo del centro-nord trova la sua vocazione naturale”.