Utility (-1,6%) – Tiene Hera (-0,2%) nei cinque giorni

Nelle sedute dal 31 gennaio al 4 febbraio 2022 il Ftse Italia Servizi Pubblici ha riportato complessivamente un -1,6%, al di sotto del corrispondente europeo (-1,3%) e del Ftse Mib (+0,1%).

In settimana, l’attenzione si è concentrata prevalentemente sulla politica monetaria, sulle trimestrali e sui dati macro.

La Banca Centrale Europea ha confermato i tassi di interesse e la forward guidance, ma Christine Lagarde ha utilizzato toni percepiti come restrittivi, alimentando la possibilità di un rialzo dei tassi nel 2022. Dinamica che ha causato un apprezzamento dell’euro e un ampliamento dello spread Btp-Bund, ai massimi dal 2020. La Bank of England invece ha già incrementato il costo del denaro di 25 punti base allo 0,5%.

Dall’agenda macro sono giunti gli indici Pmi sull’attività economia dell’eurozona, complessivamente in rallentamento, oltre al job report statunitense che ha evidenziato la creazione di 467 mila impieghi, sopra il consensus, e un tasso di disoccupazione al 4%.

Sull’obbligazionario, in chiusura di ottava, lo spread Btp-Bund si amplia a 153 punti base, sui massimi da luglio 2020, con il rendimento del decennale italiano in risalita all’1,73%.

Tornando al comparto utility di Piazza Affari, tra le big resiste Hera (-0,2%) che ha siglato con Federdistribuzione due protocolli d’intesa, di durata triennale, per collaborare su progetti di economia circolare ed efficienza energetica.

Snam (-1,5%), e OrangeGas, società olandese che possiede e gestisce stazioni di servizio per combustibili sostenibili in Olanda, Germania e Svezia, hanno firmato un accordo per lo sviluppo di una nuova stazione di rifornimento di Bio-LCNG a Paderborn, nella regione della Renania settentrionale-Vestfalia, in Germania.

Enel (-1,7%) ha diffuso i risultati preliminari 2021, con ricavi in crescita del 33,8% a 88,3 miliardi, Ebitda ordinario in aumento del 6,7% a 19,2 miliardi, indebitamento finanziario netto a 52 miliardi, in aumento rispetto a 45,4 miliardi di fine 2020.

Il colosso elettrico si è aggiudicato nel settimo round di gare FER indette dal GSE – nei contingenti “aste” e “registri” – 129,6 MW tra nuova capacità rinnovabile e rifacimenti di impianti idroelettrici già in servizio.

Terna (-1,8%) ha lanciato con successo la prima emissione obbligazionaria perpetua subordinata ibrida non convertibile green, destinata a investitori istituzionali, per un ammontare nominale pari a un miliardo. L’emissione ha ottenuto grande favore da parte del mercato con una richiesta massima di più di 4 miliardi, oltre 4 volte l’offerta.

Tra le mid, Ascopiave (-0,7%) ha approvato il piano strategico 2021-2025 col quale prevede di realizzare investimenti netti per complessivi 599 milioni. Pe l’ultimo anno di piano l’Ebitda è atteso a 102 milioni, il risultato netto a 46 milioni, l’indebitamento finanziario netto a 608 milioni. Prevista la distribuzione di un dividendo di 16,5 centesimi per l’anno 2021, in crescita di 0,5 centesimi per azione negli anni successivi sino al 2025.

ERG (-0,7%) si è aggiudicata una tariffa per 20 anni su 97,2 MW di nuova capacità eolica nell’ambito della settima asta indetta dal Gestore dei Servizi Elettrici. Inoltre, ha acquisito da GEI Subasta 1 il 100% del capitale di due società di progetto di diritto spagnolo proprietarie di due impianti solari in esercizio situati nel sud della Spagna di potenza complessiva di circa 92 MW.

Tra le small, ha fatto meglio Edison (+1%). EEMS (+0,7%) ha emesso 688.231 azioni ordinarie in favore di Nice & Green, a seguito della quarta richiesta di parziale conversione della prima tranche di obbligazioni ad essa riservate.

algoWatt (0,0%) a fine dicembre 2021 ha riportato un indebitamento finanziario netto di gruppo pari a 12,3 milioni, in calo rispetto ai 19,9 milioni a fine novembre 2021.

Il mese di febbraio è partito con una media dei prezzi elettrici sul mercato all’ingrosso in Italia pari a 239,5 €/MWh, con un incremento del 323,4% rispetto a febbraio 2021 e del 6,7% rispetto a gennaio 2022.

Infine, l’ARERA, per limitare l’impatto in bolletta degli straordinari rialzi dei prezzi dei prodotti energetici all’ingrosso, ha azzerato per il primo trimestre 2022 gli oneri generali di sistema per tutte le medie-grandi imprese con potenza pari o superiore a 16,5 kW. Tale provvedimento attua quanto previsto dal Governo con il decreto sostegni-ter, approvato lo scorso 21 gennaio.