Mercati – Prevalgono le vendite, a Milano giù Tim (-4,2%)

Mattinata debole per le borse del Vecchio Continente, mentre i future di Wall Street scambiano ancora sopra la parità dopo i guadagni della vigilia. Il Ftse Mib di Milano cede lo 0,5% in area 24.590 punti, in ribasso come il Cac 40 di Parigi (-0,3%), il Dax di Francoforte (-0,7%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,9%) mentre resiste il Ftse 100 di Londra (+0,1%).

Frazionali rialzi per i derivati sugli indici americani Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq, dopo i progressi di ieri innescati dai dati migliori delle attese sull’inflazione e dalle ultime dichiarazioni dei membri della Fed, che fanno ipotizzare un rallentamento delle strette monetarie.

L’iniziale preoccupazione per il lancio di alcuni missili in Polonia si è attenuata, allentando i timori di una nuova escalation delle tensioni geopolitiche. Il presidente americano Joe Biden ritiene improbabile che provengano dalla Russia e l’Associated Press ha citato funzionari statunitensi anonimi secondo cui si tratterebbe di razzi antiaerei ucraini.

In Europa, la Bce ha pubblicato il Financial Stability Review di novembre, nel quale sottolinea i crescenti rischi per la stabilità finanziaria e il possibile aumento delle insolvenze.

Dall’agenda macroeconomica sono giunti i dati Istat sull’inflazione di ottobre, che confermano un incremento del 3,4% mensile e rivedono la variazione annua a +11,8 da +11,9%. In programma anche i dati americani su produzione industriale e vendite al dettaglio.

Sul Forex l’euro/dollaro risale a 1,043 mentre il cambio tra biglietto verde e yen è poco mosso a 139,3. Tra le materie prime recuperano terreno le quotazioni del greggio con il Brent (+0,5%) a 94,3 dollari e il Wti (+0,2%) a 87,1 dollari, nonostante il calo delle scorte Usa anticipato dal report settimanale Api.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si riduce a 189 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 3,99%.

Tornando a Piazza Affari, Telecom Italia scivola a -4,2% dopo il downgrade del rating a BB- da parte di Fitch. In calo anche Amplifon (-3,7%), Inwit (-2,6%) e Diasorin (-2,4%) mentre avanzano Tenaris (+1,1%), Iveco (+1%), Leonardo (+1%) ed Hera (+1%).