Mercati – L’Europa prosegue in rosso, pesano i dati dalla Cina

Prosegue in ribasso la seduta delle borse europee, con i futures di Wall Street in negativo che indicano una probabile apertura in rosso delle borse americane.

A Milano il Ftse Mib resiste sopra la parità, a +0,1% in area 24.297 punti. In calo gli altri indici europei, con l’Ibex 35 di Madrid (-0,6%), il Cac 40 di Parigi (-0,4%), il Dax di Francoforte (-0,3%) e il Ftse 100 di Londra (-0,2%).

Il focus degli operatori resta in particolare sulle prossime mosse delle banche centrali, in attesa delle ultime riunioni del 2022 di Bce e Federal Reserve in programma la prossima settimana.

Dopo la recente serie di importanti dati macroeconomici continuano le valutazioni su quale sarà il livello massimo che i tassi potranno raggiungere nell’attuale ciclo di strette monetarie.

Intanto pesano i dati sulla bilancia commerciale della Cina peggiori delle attese, che indicano un rallentamento sia nelle esportazioni che nelle importazioni, con una contrazione generale del volume degli scambi.

Sempre sul fronte macro è stata diffusa la lettura dei dati del PIL dell’Eurozona, che rivela una crescita nel terzo trimestre dello 0,3% su base trimestrale, contro le aspettative dello 0,2%. La variazione su base annuale mostra un aumento del 2,3%, superiore alle attese e alla precedente lettura (entrambe pari a +2,1%).

Nel frattempo, sul Forex il biglietto verde è poco mosso nei confronti delle altre valute, con il cambio euro/dollaro che si attesta in area 1,049 e il dollaro/yen sostanzialmente stabile a 137,4.

Tra le materie prime in calo le quotazioni del greggio con il Brent (-0,8%) a 78,7 dollari e il Wti (-0,7%) a 73,7 dollari, proseguendo la tendenza negativa del petrolio e avvicinandosi ai minimi da circa un anno.

Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund sale rispetto a inizio giornata e si porta in area 184,5, con il rendimento del decennale italiano al 3,64%.

Tornando a Piazza Affari, bene in particolare Recordati (+1,7%), Hera (+1,5%) e Italgas (+1,4%), mentre le vendite colpiscono soprattutto Iveco (-2,5%), Tenaris (-1,2%) e STMicro (-1,2%).