I futures sull’azionario Usa cedono lo 0,5-0,6%, preannunciando una partenza in ribasso a Wall Street con l’attenzione degli operatori che resta concentrata sulle prossime mosse delle banche centrali alla luce degli ultimi dati sull’inflazione.
Chiusura senza direzione precisa ieri per i principali indici americani, al termine di una seduta volatile. Il Nasdaq ha guadagnato lo 0,6%, mentre il Dow Jones ha perso mezzo punto percentuale e lo S&P 500 ha terminato invariato.
I mercati sono ancora intenti a valutare il report sui prezzi al consumo Usa pubblicato ieri, che ha evidenziato un rallentamento inferiore alle previsioni lasciando aperta la porta a diversi scenari.
Secondo gli analisti, un significativo raffreddamento dell’inflazione avrebbe convito la Federal Reserve ad assumere un atteggiamento meno aggressivo sui tassi di interesse, dopo gli ultimi commenti sulla necessità di ulteriori strette.
Il presidente della Fed di Philadelphia, Patrick Harker, ha dichiarato che la banca centrale americana è vicina al punto in cui i tassi sono sufficientemente restrittivi, sebbene ci sia ancora del lavoro da fare.
Thomas Barkin (Fed di Richmond) ha invece detto che l’istituto di Washington potrebbe dover fare di più per combattere l’inflazione, mentre Lorie Logan (Fed di Dallas) ha sottolineato che le strette monetarie potrebbero durare più a lungo del previsto.
Sul fronte macro, infine, le vendite al dettaglio negli Stati Uniti a gennaio sono aumentate del 3% su base mensile, oltre l’incremento del 2% stimato dagli analisti e dopo il calo dell’11% del mese precedente.