Oil & Gas (+4,9%) – Nell’ultima settimana le preferite dagli investitori sono Saipem (+11,1%) ed Eni (+6,0%)

La scorsa settimana il Ftse Italia Petrolio e Gas Naturale ha riportato un +4,9% rispetto al +4,8% del corrispondente indice europeo e al +4,7% del Ftse Mib.

Chiusura positiva per le borse europee, che hanno archiviato la settimana e il primo trimestre in rialzo tra l’attenuarsi dei timori per la stabilità del settore finanziario e l’ottimismo che la campagna di strette monetarie delle banche centrali sia vicina a concludersi. Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund è arretrato di circa quattro punti base a 180, con il rendimento del decennale italiano al 4,12%.

L’EIA (Energy Information Administration) ha diffuso i dati settimanali delle scorte di petrolio negli Stati Uniti. Nel dettaglio, lo stock di greggio è diminuito di circa 7,49 milioni di barili, un calo maggiore di quello previsto dall’API (-6,1 milioni), e contrariamente a quanto previsto dagli analisti (+0,61 milioni).

Saras ha comunicato i dati settimanali sul margine di raffinazione medio dell’area Mediterranea (EMC Reference margin): il margine di raffinazione medio al 24 marzo 2023 si è attestato a 11,3 dollari/barile, in aumento rispetto ai 9,6 dollari della settimana precedente.

Tra le Large Cap Saipem ha terminato le contrattazioni a +11,1%, Eni a +6,0% e Tenaris a +2,1%.

Tenaris ha annunciato che la controllata brasiliana Confab Industrial, insieme con Ternium Investments e Ternium Argentina, che compongono il gruppo T/T all’interno del gruppo di controllo Usiminas, hanno siglato un accordo per l’acquisto di 68,7 milioni di azioni ordinarie di Usinas Sideru’rgicas de Minas Gerais a un prezzo di 10 real brasiliani per azione.

Tra le Mid Cap Maire Tecnimont ha segnato un +5,9% e Saras un +2,0%.

Infine, tra le Small, Gas Plus ha registrato un +4,7% e D’Amico un +1,3%.