Mercati – Eurolistini viaggiano sulla parità, Milano guadagna lo 0,06%

Prosegue sulla parità la seduta delle borse europee (esclusa Lombard Street, che festeggia i dati sull’inflazione), mentre gli indici di Wall Street scambiano positivi, con gli investitori che restano intenti a monitorare le mosse delle banche centrali e l’agenda macroeconomica.

A Milano, il Ftse Mib viaggia sulla parità il +0,06% a 28.893 punti, come il Cac 40 di Parigi (+0,2%), l’Ibex35 di Madrid (+0,05%) e il Dax di Francoforte (+0,02%). lnvece, Ftse 100 di Londra guadagna un solido +2%,

Oltreoceano, Dow Jones il +0,6%, seguito dallo S&P500 (+0,4%), e dal Nasdaq come fanalino di coda (+0,2%).

Nella earnings season, oggi è stata la volta di Goldman Sachs, che ha riportato un utile per azione pari a 3,08 dollari, inferiore rispetto ai 3,16 dollari attesi dagli analisti di FactSet. Nel dettaglio, gli utili hanno subito un calo del 58% rispetto al secondo trimestre 2022, saldando a 1,22 miliardi di dollari. La maggior parte delle perdite derivano da svalutazioni per quasi 1 miliardo di dollari effettuate nelle divisioni Consumer e Real Estate.

Nell’aftermarket, sarà il turno di altri colossi come Tesla, Netflix, IBM e United Airlines.

Ieri, uno dei membri più hawkish del board della Banca Centrale Europea, l’olandese Klaas Knot, ha dichiarato che la BCE valuterà con attenzione i segnali di raffreddamento dell’inflazione nei prossimi mesi, anche per evitare che la politica monetaria troppo restrittiva strozzi l’economia, causando una recessione.

Il banchiere ha anche definito “una necessità” una stretta da 25 punti al prossimo meeting del 27 luglio, rimarcando la totale incertezza quanto a quello che succederà dopo.

Al momento, gli operatori prezzano al 95% la probabilità di un incremento dei tassi di un quarto di punto percentuale la prossima settimana e al 70% di un ulteriore aumento di 25 punti base a settembre.

Inoltre, in tema di vigilanza bancaria, secondo Bloomberg la BCE aumenterà i controlli sulla liquidità delle banche europee, anche a causa del deflusso di depositi che si è verificato nelle crisi di Svb e Credit Suisse.

Nel dettaglio, gli istituti di credito dell’Eurozona dovranno comunicare ogni settimana i dati agli indici e alle riserve di liquidità, a partire dal Liquidity Coverage Ratio, che misura la liquidità disponibile per 30 giorni in caso di stress.

Invece, sul fronte Fed, la maggioranza degli economisti interrogati da Reuters si attende che il rialzo dei tassi da 25 punti base al meeting del 27 luglio sia anche l’ultimo dell’attuale ciclo restrittivo.

Dal lato macro, oggi sono giunte buone notizie sull’andamento dell’inflazione nel Regno Unito a giugno: mese su mese, il CPI ha segnato un aumento dello 0,1%, inferiore sia al +0,7% di maggio sia al +0,4% atteso dagli investitori. Su base annua, l’indice è sceso +8,7% di maggio al +7,9%, a fronte del +8,2% del consensus. Anche il CPI core si è calato al +6,9% dal +7,1% di maggio.

Nell’Eurozona, i prezzi al consumo di giugno hanno evidenziato su base annua un rallentamento, scendendo dal 6,1% (preliminare) al 5,5% . Il dato core, invece, ha segnato, sempre su base annua, un lieve incremento, dal 5,4% (preliminare) al 5,5%.

Sul forex, intanto, l’euro/dollaro scende a quota 1,1217, al contrario del cambio tra il biglietto verde e lo yen, che sale a quota 139,72. Tra le materie prime, le quotazioni del petrolio sono in rialzo, con il Brent (+1,5%) a 80,83 dollari e il Wti (+1,4%) a 76,78 dollari al barile.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund sale in area 166 punti, con il rendimento del decennale italiano al 4,028%.

Tornando a Piazza Affari, bene Nexi (+2,3%), Erg (+2,1%) e Italgas (+1,5%), mentre arretrano Amplifon (-1,9%), Leonardo (-1,6%) e Moncler (-1,4%).