Mercati – Eurolistini proseguono incerti, Milano guadagna lo 0,1%

Prosegue incerta la seduta delle borse europee, mentre gli indici di Wall Street scambiano in positivo, con gli investitori che restano intenti a monitorare le mosse delle banche centrali e l’agenda macroeconomica.

A Milano, il Ftse Mib guadagna lo 0,1% a 28.875 punti, vicino alla parità come il Ftse 100 di Londra (flat) e il Dax di Francoforte (-0,1%), mentre subiscono lievi perdite il Cac 40 di Parigi (-0,3%) e l’Ibex35 di Madrid (-0,4%).

Oltreoceano, lo S&P500 guadagna lo 0,4%, come il Nasdaq (+0,4%), seguiti dal Dow Jones con un +0,3%.

Gli investitori sono concentrati sui meeting di Fed e BCE, che si terranno, rispettivamente, mercoledì e giovedì prossimi, e che influenzeranno l’andamento delle economie mondiali tramite le decisioni sulla politica dei tassi di interesse.

Nel dettaglio, il FOMC, guidato dal Presidente della Fed Jerome Powell, voterà (per gli operatori del mercato Fed Funds Future, con una probabilità sempre superiore al 95%) per un ulteriore restringimento della politica monetaria di 25 punti base, innalzando così i tassi di riferimento a un range compreso tra il 5,25% e il 5,5%.

Il board della BCE, presieduto da Christine Lagarde, opterà quasi sicuramente (per gli operatori del mercato OIS, con un probabilità maggiore al 95%) un aumento di 25 punti base dei tassi di interesse, portando quindi il tasso di deposito al 3,75%.

Restando nel Vecchio Continente, dal lato macro, l’Indice PMI Manifatturiero dell’Eurozona preliminare di luglio si è attestato a 42,7 punti, livello più basso da dicembre 2022, e in peggioramento sia alle attese degli economisti (43,5 punti) e sia al dato di giugno (43,4 punti).

Anche l’Indice Servizi ha subito una contrazione a 51,1 punti, posizionandosi al di sotto del dato del mese precedente (52 punti) e delle attese degli analisti (51,6 punti).

Infine, l’Indice Pmi Composito ha segnato un valore di 48,9 punti, inferiore ai 49,6 punti del consensus e ai 49,9 punti di giugno.

Per quanto concerne la Germania, prima manifattura d’Europa e principale acquirente della componentistica italiana, ha visto la lettura preliminare di luglio dell’indice PMI manifatturiero attestarsi a 38,8 punti, livello più basso dalla pandemia di Covid-19, e in peggioramento rispetto alla rilevazione finale di giugno (40,6 punti) e alla stima degli analisti (41 punti).

Il preliminare dell’indice PMI servizi ha visto un calo a 52 punti dai 54,1 punti del mese precedente (consensus 53,1 punti).

Infine, l’indice composito ha riportato un valore preliminare di 48,3 punti, scendendo quindi al di sotto della fatidica soglia dei 50 punti, e in peggioramento rispetto ai 50,6 punti di giugno e al di sotto delle attese (49,8 punti).

Negli Stati Uniti, a luglio, la lettura preliminare dell’indice Pmi Manifatturiero si è attestata a 49 punti, superiore al consensus (46,1 punti) e al dato finale di giugno (46,3 punti). L’indice relativo ai servizi è sceso a 52,4 punti, inferiore ai 54 punti del consensus e ai 54,4 punti della rilevazione precedente. Infine, in calo anche l’indice composito, che si è attestato a 52 punti (consensus 53 punti), dopo i 53,2 punti di giugno.

Sul forex, intanto, l’euro/dollaro scende in area 1,1097 e il cambio tra il biglietto verde e lo yen a 141,05. Tra le materie prime, le quotazioni del petrolio sono in rialzo, con il Brent (+0,7%) a 81,48 dollari e il Wti (+1%) a 77,87 dollari al barile.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund cala in area 163 punti, con il rendimento del decennale italiano al 4,01%.

Tornando a Piazza Affari, bene Pirelli (+2,1%), Stellantis (+1,6%) e Hera (+1,6%), mentre arretrano Moncler (-0,9%), Recordati (-0,7%) e Inwit (-0,4%).