Cofle – Recupero di quote di mercato per l’After Market e miglioramento della redditività nel 2Q23

Divisione After Market in ripresa grazie al recupero di quote di mercato, forte crescita per la divisione OEM, redditività in miglioramento grazie all’aumento dei prezzi di listino e a un contesto macro in Turchia più favorevole. Walter Barbieri, presidente e amministratore delegato di Cofle, illustra le dinamiche principali dietro ai risultati del secondo trimestre 2023, soffermandosi anche sulle prospettive future e sui nuovi prodotti in uscita nel 2024.

“Divisione After Market in forte recupero”

Il secondo trimestre 2023 ha visto un forte recupero della divisione After Market (AM), la business line del gruppo specializzata nella produzione di parti di ricambio nel settore automotive su scala globale, “grazie al consolidamento delle operazioni di recupero del mercato dell’Est Europa attraverso le esportazioni dirette dalla Turchia”, spiega il presidente e amministratore delegato di Cofle, Walter Barbieri.

“La percentuale di domanda persa durante il 2022 a causa del conflitto si è re-indirizzata verso il nostro stabilimento turco il che ci ha permesso di recuperare importanti fette di mercato. Si tratta di un trend di recupero che intravediamo anche per i prossimi mesi, con ordini da parte di nuovi clienti dell’area dell’Est Europa. Il lavoro di riconquista delle quote di mercato perse a causa della guerra sta quindi procedendo e ha già portato a un recupero importante sulla divisone AM”.

 “Continua il trend di crescita per la divisione OEM”

Per quanto concerne la divisione OEM, la business line specializzata nella produzione di sistemi di controllo nel settore agricolo, delle macchine di movimentazione terra, dei veicoli commerciali e del settore premium-automotive su scala globale, “continua il trend di forte crescita – afferma Barbieri – nonostante i fermi produttivi di alcuni nostri clienti importanti, che hanno dovuto ridurre le produzioni a causa della mancanza di materiali da parti di altri fornitori. I portafogli però sono pieni, e si tratta di una produzione spinta dalla domanda, non volta a riempire i piazzali dei dealer. Ci attendiamo poi che questo trend possa proseguire anche nel 2024”.

“Diversi clienti si stanno avvicinando alla conclusione della fase di ramp up e si prevede che presto passeranno alla fase di mass-production – prosegue il CEO di Cofle – e questa transizione promette di avere un effetto positivo sul nostro fatturato. Un esempio è INEOS Automotive, che ha avuto problemi di approvvigionamento e ha dovuto posticipare le produzioni, ma è pronta a partire a settembre/ottobre con volumi maggiori.”

Redditività in miglioramento grazie ad aumenti di listino e contesto macro in Turchia più favorevole

In termini di redditività, “una prima dinamica positiva è riconducibile agli aumenti dei prezzi di istino portati tra maggio e giugno per rispondere all’iperinflazione turca, – spiega il CEO – anche se l’impatto positivo sul conto economico potrebbe richiedere più tempo”.

Il secondo fattore, legato al primo, è di natura puramente macroeconomica e riguarda la riduzione dell’inflazione in Turchia e la svalutazione della lira turca. “Dopo le recenti elezioni che hanno visto la conferma di Erdogan alla presidenza – spiega Barbieri – la lira ha ripreso a svalutarsi nei confronti dell’euro, e lo ha fatto in misura maggiore rispetto agli adeguamenti dei salari che abbiamo dovuto mettere in atto in funzione dell’inflazione. Fatturando in euro, si è così creato un vantaggio sui costi in lira turca”.

“Si sta quindi chiudendo il gap che si era creato tra tasso di cambio, rimasto fisso per via delle politiche della banca centrale turca, e l’ipernflazione, fortunatamente ora in fase decrescente”.

“Queste due dinamiche sulla redditività – conclude il CEO – ci rendono ottimisti sula chiusura dell’anno”.

Nel secondo semestre 2023 prevista una spinta al fatturato da Cofle France

Sulla seconda metà del 2023, Barbieri prevede un rallentamento rispetto ai primi sei mesi dell’anno, in linea con le stagionalità storiche del business, dovuto agli stop di agosto e dicembre, mesi in cui inevitabilmente si fattura meno.

Confrontando invece il secondo semestre 2023 con la seconda metà del 2022, l’Amministratore delegato si auspica di poter raccogliere i frutti dell’impegno profuso della nuova filiale commerciale francese, Cofle France, inaugurata lo scorso settembre con l’obiettivo di aumentare la penetrazione nei mercati Francese, Spagnolo, Portoghese, del Maghreb e Benelux, aree fino a quel momento presidiate direttamente dall’Italia.

Nuovi prodotti in ambito meccatronico già nel 1Q24, “Sempre aperti a soluzioni M&A”

Spazio infine agli investimenti, a cominciare dai nuovi prodotti, con focus sui sistemi meccatronici, in particolare sui freni di stazionamento elettronici (Electronic Parking Brakes), sia per quanto riguarda la divisione AM che per l’OEM.

Per quanto riguarda la divisione AM, spiega Barbieri, “gli Electronic Parking Brakes (EPB) stanno riscontrando molto interesse da parte dei player del ricambio in Europa e abbiamo già dato il via alla fase di industrializzazione con il lancio stampi”.

Sugli EPB per la divisione OEM, prosegue il CEO di Cofle, “abbiamo proposto il prodotto a diversi costruttori di macchine agricole già nostri clienti, i quali hanno mostrato un forte interesse. Si tratta di un prodotto più economico modulabile ed estremamente versatile applicabile a diverse serie di macchine con esigenze diverse.”

“I progetti in ambito meccatronico hanno un orizzonte temporale lungo, richiedono tempo, ma ci attendiamo che questi prodotti possano essere pronti alla vendita già nel primo trimestre 2024, incidendo sensibilmente su fatturato e marginalità”.

Per quanto concerne, invece, potenziali opportunità di investimento dal lato M&A, “siamo sempre pronti a rafforzarci anche per linee esterne – spiega Barbieri – ma è fondamentale che le aziende oggetto di interesse abbiano un business scalabile, siano integrabili e permettano sinergie importanti.

“La crescita interna, dal punto di vista dei prodotti, delle linee di business, della ricerca e sviluppo, già assorbe molto, in termini sia di energia che di capitali. Siamo sempre pronti a cogliere opportunità M&A, ma ne deve valere davvero la pena”, conclude il presidente e amministratore delegato.

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