TrenDevice – “Ecco le strategie per aumentare ricavi e margini”

Alessandro Palmisano, Ceo di TrenDevice, delinea lo scenario dei prossimi trimestri e illustra le strategie per crescere in fatturato e margini: “Integrazione tra online e off-line, consolidamento del brand TrenDevice, aumento della produttività con la realizzazione di un magazzino automatico e la robotizzazione di una parte delle attività di ricondizionamento accanto all’aumento del peso dei noleggi sul fatturato”. Ma c’è pure altro poiché “L’abbandono dei marketplace esteri, poco marginanti, guidano il recupero dei margini già nel primo trimestre 2023, mentre i nuovi punti vendita fisici fidelizzano il cliente e massimizzano l’esperienza d’acquisto”.

Il prezzo dei prodotti premium e le tendenze ecosostenibili alimentano la domanda di prodotti ricondizionati. Il peso del brand Apple supera il 90%; gli smartphone come prodotto di punta. Apple “sarà un’azienda leader sul mercato da qui ai prossimi 5, 10 anni”. “I prodotti sul mercato oggi sono i prodotti che andremo a vendere fra 12-18 mesi”. Da 5 a 19 punti vendita da qui al 2026:“I retail store più che raddoppieranno entro il 2026 per essere più vicini al cliente e maggiori servizi offerti, tra noleggio, assicurazioni, videocorsi”. L’attività di cost cutting procede.. L’utile netto risente dei forti investimenti sostenuti negli scorsi anni.

Alessandro Palmisano illustra le priorità strategiche e le direttrici di sviluppo

Alessandro Palmisano, Ceo di TrenDevice

Trendevice opera nel campo del ricondizionamento di prodotti hi-tech di fascia alta e il Ceo dell’azienda, Alessandro Palmisano, delinea i cardini della strategia alla base dello sviluppo dell’azienda: “Integrazione online to offline mediante l’apertura dei retail Store fisici è il cardine in quanto la richiesta da parte dell’utenza finale è anche la fisicità: l’esperienza di acquisto diretta riduce la pressione competitiva e in questo tipo di canale i clienti sono disposti a riconoscere un premium price per l’acquisto fisico”.

C’è poi il consolidamento del nostro brand, con investimenti in marketing focalizzati in particolare sui canali digitali; prevediamo anche qualche investimento sull’offline per supportare la crescita dei canali fisici”.

La terza priorità strategica, precisa  Palmisano, “è un incremento della produttività che in un futuro, nel nostro piano, prevede anche la realizzazione di un magazzino automatico e la robotizzazione di una parte delle attività di ricondizionamento” mentre, il  quarto cardine prevede un maggiore utilizzo del Crm, per estrapolare valore” sui clienti già acquisiti e fidelizzati, poiché  ogni anno oltre il 30% dei ricavi proviene da clientela pre-esistente”.

Infine, conclude il Ceo: “vogliamo  sviluppare la quota parte di ricavi ricorrenti, generati dal nostro servizio di noleggio che nel 2022 valeva circa 400.000 € su un fatturato totale di circa 20 mln di euro, ma che varranno sicuramente di più tra 12-18 mesi”.

Il contesto di mercato si conferma interessante

“Il nostro contesto  è  quello di una di un’azienda che dipende, per buona parte dei ricavi, da un brand molto noto che è Apple, dai cui prodotti generiamo oltre  il 90% dei nostri ricavi. E la scelta di concentrarci sui prodotti Apple – continua Palmisano – è conseguente al fatto che  mantengono più valore nel tempo e più valore sul mercato dell’usato rispetto ai device Android che comunque trattiamo ma con una incidenza pari  al2-3% del nostro fatturato”.

E tutto ciò, sottolinea il Ceo, “non è mai una buona idea, a livello generale, ma c’è una particolarità: Apple ha una capitalizzazione di mercato di tre trilioni di dollari e sviluppa ogni anno 400 miliardi di fatturato, continuando a innovare. Siamo convinti che sarà un’azienda leader sul mercato da qui ai prossimi 5 – 10 anni”.

Relativamente alla gamma prodotti, continua il Ceo, “c’è il tema del Vision Pro”, il visore di quella realtà virtuale che potrebbe, secondo alcuni analisti, sostituire  l’IPhone, ma, continua Palmisano, “a nostro avviso si tratta di uno scenario di prodotto che va oltre i 12-18 mesi e sul quale, in tal caso, andremo a intervenire aggiungendo questo tipo di prodotto ricondizionato nella nostra offerta”.

Analizzando lo scenario sui prodotti offerti l’amministratore delegato evidenzia come “il mix di prodotti che andremo a vendere è facilmente prevedibile da qua a 12-18 mesi, scenario in linea con il trend storico: generalmente vendiamo nell’anno “t” i prodotti che sono stati i best seller di Apple 24 mesi prima. Oggi ci sono sul mercato i prodotti che andremo a vendere fra 12-18 mesi, le linee degli iPhone 13 e degli iPhone 14 che sono state presentate nel 2021 e nel 2022”.

“Sul mercato c’è e ci sarà ancora una forte concorrenza di prezzi, in particolare dell’online”, esordisce il Ceo di Trendevice, “per questo  rispondiamo al mercato con l’apertura dei negozi fisici dove ad oggi non c’è un brand consolidato tra i nostri concorrenti, che puntano ancora il 100% delle loro forze  sull’e-commerce”.

Focalizzando l’attenzione sui prossimi mesi, prosegue Palmisano, “prevediamo una crescita assolutamente organica e al momento non abbiamo in programma di procedere con altre operazioni esogene”.

Nel contempo, in uno scenario  così competitivo,  “la spesa di marketing è un tema importante per supportare la crescita organica e gli investimenti seguiranno l’incremento dei volumi, ma in modo meno che proporzionale rispetto alla crescita del fatturato”.

C’è poi il tema dei servizi in quanto, dice Palmisano, “noi vogliamo crescere e stiamo lavorando per entrare nel mercato del “Device as a Service”, con il servizio di noleggio, per andare a sviluppare dei ricavi che nel 2022 valevano meno di mezzo milione. Uno zoccolo duro di ricavi ricorrenti che vogliamo consolidare e rafforzare nei prossimi anni”.

È doveroso infine ricordare, conclude il Ceo di TrenDevice, “che i concorrenti di riferimento operano anche tramite i canali della grande distribuzione e per questo anche noi stiamo cercando di valutare possibilità di questo tipo anche se siamo un po’ perplessi sulla marginalità che rimangono quando si va ad aggiungere un anello in più nella value chain”.

I risultati del 2022 e il primo semestre 2023

Il 21 Luglio TrenDevice ha comunicato i dati principali relativi al secondo trimestre 2023, dove a fronte di un calo dei ricavi dell’11% a 3,996 migliaia di Euro l’Ebita margin è cresciuto significativamente assestandosi a 284 migliaia di euro dagli 11 migliaia di euro negativi del secondo trimestre dello scorso esercizio. Il dato per il semestre è positivo per 653 migliaia di Euro.

A fine aprile TrenDevice aveva comunicato i dati preliminari relativi al primo trimestre 2023. I ricavi risultavano in calo del 19% a 4.15 mln€ dai 5.14 mln€ del primo trimestre 2022.

Il calo è dovuto all’abbandono del canale di vendita relativo ai marketplace esteri caratterizzato da livelli di marginalità più bassi rispetto alle attese del management.

Palmisano evidenzia che “nella nostra idea resta sempre strategica la vendita diretta, anche perché, abbiamo provato a estendere il canale commerciale per velocizzare la crescita; ci siamo affidati a marketplace esteri come Backmarket, ma questo, nel 2022, ha determinato un crollo della marginalità; per questo siamo usciti da questo tipo di canale nella seconda metà del 2022, con evidenti benefici sulla redditività come emerge dai dati in netto miglioramento nel primo trimestre 2023”.

E il peso dei marketplace non era di poco conto poiché lo scorso anno ha inciso per un 10% delle vendite e nel 2021 addirittura per il 17%”.Il dato relativo alle vendite, depurato da questo elemento “straordinario”, evidenzierebbe una crescita organica del 16%.

In sintesi riportiamo i dati relativi ai due ultimi esercizi completi:

L’Ebitda margin cresce dai 16.000 euro del 1Q22 a 369.000 del 1Q23.Questo valore beneficia di un provento straordinario di Regione Campania, “ReFive”, pro-quota sul primo trimestre per 256.000 Euro; contributo più ampio e che contribuirà anche nei prossimi trimestri dell’anno.

Guardando ai risultati e al calo di fatturato dovuto all’uscita dai marketplace, Palmisano sottolinea, in ottica prospettica, che ”l’incremento dei ricavi derivanti dalla rete degli store sono passati dal 6% 2021 al quasi 13% del 2022”.

I negozi fisici a marchio TrenDevice, nel 2022 erano 5 di ma solo 2 hanno contribuito per tutto l’esercizio.

La ricerca di una maggiore marginalità è perseguita, continua Palmisano, “con una attenta  attività di cost cutting che abbiamo iniziato alla fine del 2022 ma che genererà buona parte dei benefici nell’arco del 2023”.

La perdita evidenziata in bilancio per 1,4 mln €, conclude l’amministratore delegato di Trendevice, “sconta i forti ammortamenti relativi agli investimenti degli esercizi precedenti e in particolar modo quelli relativi allo sviluppo della nostra piattaforma proprietaria TrenDevice reCommerce solution”.

“I ricavi da servizi, che comprendono sia l’attività di rental, ovvero di noleggio, sia quelle relative all’estensione di garanzia “Due anni”, cosiddetta Protection Plan, il TrenDevice Plus e la TrenDevice Academy, con la quale eroghiamo video corsi, hanno visto triplicare i ricavi, passati da 160.000 € del 2021 a circa 490.000 € del 2022.

L’outlook del 2023 e 2024

Disegnare la strategia futura andando a basarsi sulle ricerche disponibili vuol dire, secondo il dottor Palmisano, “affidarsi alle ricerche di mercato disponibili a livello europeo e worldwide, poiché non esistono ricerche relative al mercato italiano”.

“Nello specifico, quindi ci basiamo anche noi su questo tipo di analisi e cerchiamo di capire se sono adattabili anche al paese Italia”, afferma con convinzione Palmisano. “In base a quello che è stato il trend storico, quindi ci possiamo attendere un tasso di crescita del mercato a doppia cifra”.

TrenDevice conta, nel prossimo futuro, di avvantaggiarsi degli investimenti effettuati sul brand negli anni.

“Quest’anno siamo al decimo anno di attività, possiamo crescere almeno in linea con quello che è il mercato e per quest’anno sono previste nuove aperture di retail store. Andiamo ad aprire a Brescia, abbiamo aperto due settimane fa a Torino, apriremo a Bergamo e a Verona”.

Una strategia che si basa sul connubio tra canale virtuale e canale fisico che verrà fortemente sviluppato nei prossimi anni.

Il Ceo sottolinea infatti che “i retail store passeranno dai 5 del 2022 ai 9 del 2023,per più che raddoppiare entro il 2026, diventando 19”.

Relativamente alla scelta di dove andare ad aprire i nuovi negozi, Palmisano evidenzia che la scelta sarà “data driven”, ovvero “non apriamo nelle città più belle, con più traffico o pedonabilità ma andremo ad aprire in quelle che generano i maggiori fatturati con l’ecommerce”.

Questa strategia, relativa alle nuove aperture permette una più veloce entrata a regime dei punti vendita:

“Sostanzialmente questo ci garantisce di portare il punto vendita a break even in tempi più rapidi”, mediamente in 9-12 mesi”.

Circa gli investimenti necessari all’apertura dei nuovi negozi, Palmisano dice che le risorse necessarie sono quelle per il “circolante necessario all’avviamento del negozio che si limita, però, al primo mese anche grazie al velocità con cui lo stock gira mediamente nel punto vendita”.

TrenDevice si è pone come pioniere nel mercato del dispositivo ricondizionato. L’apertura di un maggior numero di negozi fisici sposa la filosofia “Phygital”, dice Palmisano, ovvero il connubio tra online e off line”.

Il mercato del ricondizionato trova maggior spazio sul mercato anche per il prezzo sempre più alto dei nuovi prodotti di fascia premium dei brand più affermati; un IPhone che dieci anni fa usciva sul mercato attorno agli 800€ oggi viene proposto anche a 1500€ e più. Questo, conclude Palmisano, “comporta che ci sia una maggior propensione del consumatore a prediligere il prodotto ricondizionato”.

“I prodotti ricondizionati permettono un consistente risparmio di prezzo e sono accompagnati da una garanzia, nel nostro caso di un anno; si tratta di  prodotti che è sono stati testati prima di essere messi in vendita”.

Una maggior propensione verso i temi della sostenibilità avvantaggia l’allungamento della vita dei prodotti; per il Ceo, “il consumatore finale tende a dare un valore maggiore ai prodotti ecosostenibili rispetto a quanto non avvenisse 5 o 10 anni fa”.

Qualità e accuratezza nel servizio si pongono al centro nel futuro di Trendevice

Alessandro Palmisano delinea le prossime iniziative della società dal lato industriale:

“Stiamo pensando di implementare un magazzino automatico per l’anno prossimo; aumenterà l’accuratezza dell’handling and shipment dei prodotti, riducendo gli errori di spedizione e migliorando il tasso di satisfaction che è già molto elevato e certificato da Feedaty al 92%”.

“Nel 2025 invece, in un orizzonte, 18-24 mesi, prevediamo di andare a effettuare parte del ricondizionamento con la robotica, soprattutto nella parte dei test. Questo andrà a ridurre l’incidenza dei costi legati alle risorse umane, in particolare relative ai tecnici, andando nel contempo ad aumentare la produttività, permettendoci di scalare il business ancora meglio”.

Le stime degli analisti

Gli Analisti di Envent hanno pubblicato il 7 Luglio uno studio dove proiettano un target price di0,60 € per azione.  A fronte di una riduzione delle stime di fatturato per il 2023 e 2024 (rispettivamente a 21.2 e 24 mln € dai precedenti 24.9 e 28.9 mln €) le stime in termini di Ebitda sono state alzate a 1.7 mln per il 2023 e 1.8 mln per il 2024 dai precedenti 0.9 e 1.5 mln €. Si evidenzia come, a fronte della crescita del fatturato prevista, il miglioramento dei margini sia più che proporzionale.

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