Mercati – Partenza debole per l’Europa, ma resiste Milano (+0,1%)

Avvio debole per le principali borse europee con l’attenzione che resta sulle questioni geopolitiche, le banche centrali e l’agenda macro.

A Milano, il Ftse Mib resiste in territorio positivo a +0,1% a 28.402 punti, in calo invece  l’Ibex35 di Madrid (-0,1%), il Cac 40 di Parigi (-0,2%), il Dax di Francoforte (-0,2%) e il Ftse 100 di Londra (-0,3%).

Pesano i timori di escalation del conflitto in Israele dopo la strage in un ospedale a Gaza con centinaia di vittime. La Giordania ha annullato il vertice con Biden e ci sono proteste in tutto il Medio Oriente. Tel Aviv afferma che a provocare la tragedia sia stato il lancio fallito di un razzo della Jihad islamica.

Intanto, i forti dati statunitensi hanno rafforzato la narrativa di tassi più alti per un periodo più lungo. I trader scommettono con una probabilità superiore al 60% che la Fed aumenti i tassi di interesse di un quarto di punto percentuale a gennaio.

Le vendite al dettaglio negli Usa hanno superato tutte le previsioni e la produzione industriale si è rafforzata lo scorso mese, nuova prova di un consumatore americano resiliente la cui spesa sta contribuendo a stabilizzare la produzione.

Andamenti che hanno spinto un gran numero di economisti, da Goldman Sachs a JPMorgan Chase & Co. e Morgan Stanley, a migliorare le loro stime di monitoraggio del prodotto interno lordo del terzo trimestre.

Sempre in tema di banche centrali, la Banca del Giappone ha intanto annunciato acquisti non programmati di obbligazioni mentre gli investitori sono in attesa di vedere se e quando l’istituto centrale nipponico modificherà la propria politica monetaria ultra-espansiva.

Sul fronte macro, i dati cinesi migliori del previsto non sono riusciti a dissipare le preoccupazioni sulle prospettive economiche del paese. La crescita economica e le vendite al dettaglio della Cina suggeriscono che l’economia sta trovando un punto d’appoggio, mentre il mercato immobiliare è rimasto un ostacolo.

Nel frattempo, a settembre nel Regno Unito i prezzi al consumo sono saliti dello 0,5% su base mensile, in linea con le attese e in accelerazione rispetto ad agosto (+0,3%). Su base annua, l’indice è stabile rispetto al mese precedente al +6,7%, a fronte del +6,6% del consensus.

Attesi in giornata i dati sull’inflazione dell’Eurozona di settembre e, dagli Stati Uniti, le richieste mutui MBA.

Sul forex, l’euro/dollaro oscilla a 1,058 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen ridiscende a 149,7. Tra le materie prime, corre il petrolio con il Brent (+1,7%) a 91,4 dollari e il Wti (+1,9%) a 87,1 dollari al barile.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund riparte da 202 punti, con il rendimento del decennale italiano al 4,92%.

Tornando a Piazza Affari, bene in avvio Saipem (+2,8%), seguita a distanza da MPS (+1,4%), TIM (+1%) e Banco Bpm (+0,9%), mentre si posizionano in coda Mediobanca  (-1,6%), STM (-0,9%), Iveco (-0,8%) e CNH (-0,7%).