Seduta debole per i principali listini asiatici dopo la chiusura in calo ieri a Wall Street.
Shanghai e Shenzhen scambiano rispettivamente -0,5% e -0,4%. Fa peggio Hong Kong che cede l’1,5%, dopo i deboli risultati del produttore di chip SMIC e dell’operatore di casinò Wynn Macau. Poco mosso il Giappone con Nikkei a -0,2% e Topix a +0,1%.
Oltreoceano, il Dow Jones ha terminato in calo dello 0,6%, lo S&P500 dello 0,8%, il Nasdaq dello 0,9%.
Il sentiment è stato influenzato dalle parole del presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, che ha avvertito che i tassi di interesse potrebbero dover salire ulteriormente.
Powell ha infatti affermato che i funzionari non esiteranno a inasprire ulteriormente la politica monetaria se necessario.
Gli operatori hanno scontato probabilità leggermente più alte di un ulteriore aumento, respingendo al contempo il primo taglio previsto di 25 punti base del tasso a luglio da giugno.
L’attenzione del mercato si sposta ora sull’Europa, dove la presidente della BCE Christine Lagarde parteciperà oggi a un incontro a porte chiuse. Negli Stati Uniti, gli investitori terranno d’occhio il sondaggio sulla fiducia dei consumatori dell’Università del Michigan e i commenti del presidente della Fed di Dallas Lorie Logan e del suo omologo di Atlanta Raphael Bostic.
Tornando in Asia, in Cina le banche onshore hanno aumentato il loro indebitamento di fondi a breve termine, segno che i timori di una crisi di liquidità incombono ancora forti.
Sul forex, l’euro/dollaro scende a 1,066 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen risale a 151,4. Tra le materie prime, petrolio in rialzo con il Brent (+0,5%) a 80,4 dollari e il Wti (+0,4%) a 76 dollari al barile.