Mercati – Gli eurolistini proseguono in denaro a metà seduta con Piazza Affari a +0,5%

Le principali borse europee proseguono in denaro a metà seduta, mentre i futures di Wall Street viaggiano poco mossi.

A Milano, il Ftse Mib guadagna lo 0,5% a 29.886 punti, bene come il Cac 40 di Parigi (+0,4%), il Ftse 100 di Londra (+0,6%), l’Ibex35 di Madrid (+0,6%) e il Dax di Francoforte (+0,7%).

Il rallentamento oltre le attese del deflatore PCE, che rappresenta una delle misure inflattive Usa maggiormente monitorate dalla Fed, sta rafforzamento le aspettative che la banca centrale americana abbia concluso la sua politica restrittiva e sia pronta a iniziare a tagliare i tassi di interesse.

Lo sguardo si sposterà in giornata, per avere ulteriori indicazioni, sugli interventi della presidente della Bce Christine Lagarde, del numero della Fed, Jerome Powell, e di altri policy maker.

Nel frattempo, nonostante a novembre il Pmi manifatturiero cinese stilato da Caixin si sia attestato a 50,7 punti, in miglioramento oltre le attese (49,6) rispetto a ottobre (49,5 punti), segnalando un’espansione dell’attività, gli investitori temono che ciò potrebbe non essere sufficiente a placare le incertezze sulla capacità dell’economia del gigante asiatico di acquisire slancio in vista del prossimo anno.

Sempre dal lato macro, la lettura finale di novembre dell’indice Pmi manifatturiero dell’Eurozona ha evidenziato un valore di 44,2 punti, sopra il consensus e il dato preliminare (entrambi 43,8 punti). Il valore finale di ottobre era di 43,1 punti.

Più in dettaglio, in Germania l’analogo indice per il mese di novembre (finale) ha evidenziato un valore di 42,6 punti, al di sopra dei 42,3 punti della rilevazione preliminare e delle attese. Il dato finale di ottobre si era attestato a 40,8 punti.

In Italia, invece a novembre l’indice PMI relativo al Settore Manifatturiero si è attestato a 44,4 punti, in peggioramento contro le attese (45,2 punti) rispetto ai 44,9 punti di ottobre.

Sempre relativamente al nostro Paese, il PIL del terzo trimestre del 2023 (dato finale), corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è aumentato dello 0,1% su base annua, leggermente superiore al consensus e alla lettura preliminare (entrambi 0,0%). Il dato su base trimestrale mostra un +0,1%, a fronte della stabilità sia attesa sia del dato preliminare.

Nel pomeriggio l’attenzione si sposterà negli Usa su PMI manifatturiero e ISM manifatturiero di novembre.

Sullo sfondo restano le tensioni geopolitiche con Israele che ha dichiarato di aver ripreso i combattimenti contro Hamas nella Striscia di Gaza dopo la fine della tregua.

Sul forex, l’euro/dollaro oscilla a 1,089 e il cambio tra biglietto verde e lo yen scende a 148. Tra le materie prime, petrolio in frazionale rialzo con il Brent (+0,3%) a 81,1 dollari e il Wti (+0,4%) a 76,3 dollari, dopo che i paesi dell’OPEC+ hanno concordato un taglio dell’offerta di circa 900.000 barili al giorno.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund scende si circa due punti base a 174 punti, con il rendimento del decennale italiano al 4,17%.

Tornando a Piazza Affari, bene CNH (+1,9%), seguita da MPS e Prysmian (+1,7%) e Banco BPM (+1,6%). Arretrano invece in particolare Amplifon (-1,3%) e Diasorin (-1%).