Seduta effervescente per l’indice dei trenta principali con solo quattro titoli del paniere che chiudono in rosso. A trascinare il listino ci ha pensato Salesforce (+9,3%), una delle multinazionali mondiali del software, che guadagna oltre il nove per cento in scia alla pubblicazione della trimestrale. In evidenza anche Boeing (+3,2%).
Tra gli altri listini, lo S&P500 avanza dello 0,4%, il Russell 2000 dello 0,3%, mentre il Nasdaq (-0,2%) è l’unico tra i principali indici a chiudere in rosso, appesantito dai semiconduttori (Nvidia -2,8% e AMD -2,2%) e da Meta (-1,6%).
VIX poco mosso a 12,9 punti.
Sul mercato obbligazionario i rendimenti rimbalzano di quattro punti base salendo al 4,33% sulla scadenza decennale (Tbond).
Giornata in chiaro e scuro per la gran parte delle materie prime ed in particolare per il petrolio.
L’oro nero parte forte e guadagna inizialmente il due per cento fino a 79 dollari al barile, ma poi piomba in negativo durante il summit dell’OPEC+ che solo nel finale raggiunge un accordo sul taglio della produzione per 1,1 milioni di barile e dopo che l’Angola si era inizialmente sfilata. La chiusura è negativa (-1%) al di sotto dei $76.
Metalli preziosi in due direzioni opposte con l’oro che cede mezzo punto percentuale ed il metallo meno nobile che invece lo guadagna chiudendo a ridosso dell’importante resistenza a quota 25,3 dollari l’oncia.
Sul mercato valutario, il dollaro mette a segno un deciso rimbalzo nei confronti della moneta unica di quasi un’intera figura risalendo a 1,089.