Le borse europee viaggiano miste a metà seduta mentre i futures di Wall Street si muovono in leggero calo.
A Milano, il Ftse Mib guadagna lo 0,3% a 34.845 punti, bene come il Ftse 100 di Londra (+0,4%) e il Cac 40 di Parigi (+0,2%) mentre scivolano sotto la parità l’Ibex35 di Madrid (-0,4%) e il Dax di Francoforte (-0,1%).
Gli operatori stanno scontando la possibilità di un minore allentamento della politica monetaria da parte della Fed, stimando una probabilità inferiore al 50% di un primo taglio a giugno, dopo che i recenti dati sulla produzione statunitense hanno evidenziato un’inaspettata espansione per la prima volta da settembre 2022.
Inoltre, gli investitori ritengono che la Fed possa effettuare meno di tre tagli dei tassi quest’anno, un’aspettativa che potrebbe rafforzarsi se il job report, che verrà diffuso venerdì, confermerà la solidità del mercato del lavoro statunitense.
Il presidente della Fed Jerome Powell, che parlerà mercoledì, ha affermato che i funzionari sono in attesa di ulteriori prove che i prezzi siano contenuti, aggiungendo che non sarebbe appropriato abbassare i tassi finché i funzionari non saranno sicuri che l’inflazione sia sotto controllo.
Dall’agenda macroeconomica, nell’Eurozona, il Pmi manifatturiero finale di marzo ha evidenziato un valore di 46,1 punti, sopra il consensus e il preliminare (entrambi 45,7 punti).
In Italia, nello stesso mese, l’omologo indicatore si è attestato a 50,4 punti, in miglioramento oltre le attese (48,8 punti) rispetto ai 48,7 punti di febbraio.
Occhi nel pomeriggio, in Germania, sui prezzi al consumo preliminari di marzo e, negli USA, su Ordini di fabbrica e Ordini finali di beni durevoli, entrambi di febbraio.
Sul forex, l’euro/dollaro oscilla a 1,074 e il cambio tra biglietto verde e lo yen a 151,7. Tra le materie prime, accelera il petrolio sui massimi degli ultimi cinque mesi, con il Brent (+1,8%) a 89,0 dollari al barile e il Wti (+2%) a 85,4 dollari, spinto dai maggiori rischi geopolitici in Medio Oriente e da una minore offerta dal Messico.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund è stabile a 141 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,78%.
Tornando a Piazza Affari, sale in vetta Eni (+3%), seguita da Saipem (+2,8%) e Banco BPM (+1,9%) mentre restano in coda Cucinelli (-2,4%), Diasorin (-2,2%) e Amplifon (-2,2%).