Seduta negativa per le principali borse asiatiche dopo la chiusura poco mossa di ieri a Wall Street.
Shanghai e Shenzhen cedono rispettivamente lo 0,4 e l’1%, in calo come Hong Kong (-0,4%) e il Giappone con Nikkei in coda a -1,4% e Topix a -1,1%.
Oltreoceano, il Nasdaq ha terminato a -0,1%, lo S&P500 e il Dow Jones a +0,1%.
Il governatore della Banca centrale nipponica, Kazuo Ueda, ha lanciato un chiaro avvertimento ai mercati finanziari riguardo a una potenziale mossa di politica monetaria, rafforzando il suo messaggio sulla debolezza dello yen. Il ministro delle Finanze Shunichi Suzuki ha affermato che il governo è pronto a prendere tutte le misure possibili se necessario.
Sempre in tema di politica monetaria, il presidente della Federal Reserve di Minneapolis, Neel Kashkari, ha affermato che è probabile che la banca centrale americana manterrà i tassi al livello attuale “per un lungo periodo di tempo”.
Parallelamente l’attenzione si è concentrata sul viaggio del presidente Xi Jinping in Europa e su come si svilupperanno le relazioni commerciali. Secondo rumour, gli Stati Uniti hanno revocato le licenze che consentono a Huawei Technologies di acquistare semiconduttori da Qualcomm e Intel, un ulteriore segnale delle tensioni geopolitiche tra Cina e occidente.
Sul forex, l’euro/dollaro ridiscende a 1,074 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen risale a 155,2. Tra le materie prime, il petrolio scende ai minimi da metà marzo con il Brent (-0,6%) a 82,7 dollari al barile e il Wti (-0,5%) a 78,0 dollari.