L’attesa di Wall Street per la pubblicazione della trimestrale della prima società di semi conduttori al mondo, almeno per capitalizzazione, non è andata delusa e la società ha aggiunto altri 200 miliardi di valore in una sola giornata salendo al di sopra dei 2,5 trilioni di dollari.
Boeing (-7,3%) pesa invece negativamente sul Dow Jones (-1,5%), peggio del quale si comporta ieri solo il Russell 2000 (-1,8%). Più contenute e al di sotto del punto percentuale le perdite sia del Nasdaq (-0,4%) che dello S&P500 (-0,75%)
In calo le altre società che producono semi conduttori con AMD e Super Micro Computer che cedono entrambe il tre per cento. Tesla ancora in difficoltà (-3,5%), al pari di Apple (-2,1%), la quale interrompe il suo trend rialzista delle ultime sedute.
VIX in rialzo di quasi il quattro per cento a quota 12,8 punti.
Sul mercato obbligazionario rendimenti sulla scadenza decennale governativa (Tbond) ancora in risalita di altri quattro punti base fino al 4,47%.
Materie prime ancora in fase di correzione per la seconda seduta consecutiva, seppur in misura più attenuata.
Il petrolio prosegue la sua fase di indebolimento e cede ancora un altro punto e mezzo percentuale scivolando al di sotto dei 77 dollari al barile e trascina con sè anche il rame che cede la stessa entità.
Metalli preziosi ancora deboli con l’oro che arretra di oltre l’uno per cento e l’argento di quasi il due e mezzo, annullando un precedente tentativi di rimbalzo. Il metallo meno nobile riesce tuttavia a chiudere poco al di sopra dei 30 dollari l’oncia, importante precedente resistenza tecnica multi-annuale divenuta ora un altrettanto decisivo supporto.
Sul mercato valutario il dollaro consolida la fase di recupero sulla moneta unica terminando a 1,081 mentre si inerpica fino a quasi 157 rispetto allo yen giapponese.