Dominano gli acquisti sulle principali borse asiatiche che tentano la rimonta dopo le forti vendite dei giorni scorsi e in scia al rimbalzo di Wall Street.
Shanghai e Shenzhen guadagnano rispettivamente lo 0,6 e lo 0,4%, ancora meglio Hong Kong (+1,9%) e il Giappone che prosegue il recupero, dal tonfo di lunedì, con il Nikkei a +2,6% e Topix a +3,8%
Oltreoceano, il Nasdaq e lo S&P500 hanno terminato a +1% e il Dow Jones a +0,8%.
Il sentiment beneficia delle parole del vice governatore della banca centrale giapponese, Shinichi Uchida, che ha inviato un forte segnale accomodante affermando che l’istituto non aumenterà i tassi di interesse se i mercati sono instabili.
Parole orientate a rassicurare i mercati dopo che l’istituto nipponico ha inaspettatamente inasprito la politica monetaria il 31 luglio e indicato un percorso di rialzo dei tassi più aggressivo di quanto alcuni operatori si aspettassero.
Sempre in tema di banche centrali, gli investitori restano intenti a monitorare i segnali provenienti dalla Federal Reserve che, secondo le previsioni, potrebbe attuare a settembre un taglio più aggressivo dei tassi.
Sullo sfondo restano le tensioni Usa-Cina con l’amministrazione Biden che sarebbe pronta, già questo mese, a proporre limiti alle vendite negli Stati Uniti di software cinesi per veicoli. L’intervento comprenderebbe limiti all’uso e ai test della tecnologia cinese per veicoli autonomi e punterebbe a risolvere problemi di sicurezza derivanti da una nuova generazione di auto intelligenti.
Sul forex, l’euro/dollaro scende a 1,091 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen balza a 146,8. Tra le materie prime, petrolio poco mosso con il Brent (flat) a 76,5 dollari al barile e il Wti (+0,1%) a 73,3 dollari.