Gli eurolistini chiudono in rialzo, simile all’andamento di Wall Street dopo le prime ore di contrattazione.
A Milano, il Ftse Mib archivia gli scambi con un +2,3% a 31.831 punti, positivo come l’Ibex 35 di Madrid (+2,0%), il Cac 40 di Parigi (+1,9%), il FTSE 100 di Londra (+1,7%), il Dax di Francoforte (+1,5%).
Oltreoceano il Nasdaq guadagna l’1,4%, lo S&P500 l’1,3%, il Dow Jones l’1,1%.
Alla luce della recente serie di deboli dati macroeconomici, la maggior parte degli operatori prevede che la banca centrale americana opterà per una riduzione del costo del denaro da 50 punti basi a settembre.
Sempre in tema di politica monetaria, il sentiment beneficia delle parole del vice governatore della banca centrale giapponese, Shinichi Uchida, che ha inviato un forte segnale accomodante affermando che l’istituto non aumenterà i tassi di interesse se i mercati sono instabili.
Dall’agenda macroeconomica, nella settimana al 2 agosto l’indice Mba, che misura le nuove richieste di ipoteche negli Stati Uniti, ha registrato un aumento del 6,9%, dopo il -3,9% della settimana precedente.
Nel vecchio continente, la bilancia commerciale francese ha registrato a giugno un saldo negativo di 6,1 miliardi dopo i -7,7 miliardi del mese precedente.
Sul forex, l’euro/dollaro scende a 1,093, il cambio dollaro/yen sale a 147,3. Tra le materie prime, in rialzo le quotazioni del petrolio con il Brent (+3,0%) a 78,8 dollari e il Wti (+3,4%) a 75,7.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund scende a 145 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,69%.
Tornando a Piazza Affari, guida Banca Monte Paschi Siena (+6,7%) seguita da Unicredit (+4,8%), Prysmian (+3,8%), Nexi (+3,7%). Chiudono in coda Diasorin (-0,5%), Interpump Group (-0,3%).