Seduta positiva per le principali borse asiatiche dopo la chiusura negativa di ieri a Wall Street.
Shanghai e Shenzhen guadagnano rispettivamente lo 0,3 e lo 0,8%, positivo anche il Giappone con il Nikkei a +0,1% e il Topix a +0,3%; in controtendenza invece Hong Kong (-0,9%).
Oltreoceano, l’S&P 500 e il Nasdaq hanno terminato a -0,3% e il Dow Jones a -0,4%.
In Cina prende il via la tanto attesa Central Economic Work Conference annuale a porte chiuse, dove il presidente Xi Jinping definirà gli obiettivi economici e i piani di stimolo per il 2025.
All’inizio di questa settimana, il Politburo, l’organo collegiale di vertice del Partito comunista cinese, ha promesso di adottare una politica monetaria “moderatamente accomodante” l’anno prossimo, annunciando l’arrivo di ulteriori tagli dei tassi e abbandonando una strategia “prudente” mantenuta per quasi 14 anni.
Il tutto mentre Pechino si prepara al potenziale impatto dei dazi con la seconda presidenza Trump in arrivo a gennaio.
L’attenzione degli analisti è rivolta agli appuntamenti macro americani in vista della riunione della Fed la prossima settimana. Oggi usciranno i dati sull’inflazione che dovrebbe essere stabile, e consentirebbe alla banca centrale l’atteso taglio dei tassi.
Sul forex, l’euro/dollaro scende a 1,050 e il cambio tra biglietto verde e lo yen a 151,5. Tra le materie prime, petrolio in frazionale rialzo con il Brent (+0,3%) a 72,4 dollari al barile e il Wti (+0,3%) a 68,8 dollari.