Guido Greco, AD di FERVI GROUP, traccia un quadro sul 2024, sugli importanti investimenti realizzati e sull’outlook. In questo esercizio, le aziende del Gruppo hanno dimostrato la propria resilienza, continuando, nel contempo, “a generare cassa operativa, cassa che è stata impiegata per investimenti significativi nelle sedi della Capogruppo e della controllata tedesca”, peraltro “in un contesto macroeconomico particolarmente critico”. Guardando al futuro, pur mantenendo la prudenza nelle proprie scelte, il Gruppo è certo che “saprà farsi trovare pronto quando ci sarà un’auspicabile ripresa del mercato e della domanda”.
Quali sono stati i principali punti di forza registrati in questo esercizio?
“L’esercizio in chiusura è stato molto complesso con il mercato globale che non ha mostrato i segnali di ripresa che in molti attendevano a partire dal secondo semestre 2024, anzi proprio la seconda dell’anno ha sofferto maggiormente di una contrazione della domanda, in particolare nel settore industria Italia dove la controllata Rivit è particolarmente esposta. Con queste premesse, un punto di forza è senz’altro la resilienza delle aziende del Gruppo che, nonostante tutto, hanno tenuto la contrazione di volumi e fatturato in un range molto ridotto (si veda dati comunicati al 30 settembre), nel contempo continuando a generare cassa operativa, cassa che è stata impiegata per investimenti significativi nelle sedi della Capogruppo e della controllata tedesca”.
Quali difficoltà legate al contesto congiunturale avete dovuto affrontare?
“Come detto, il contesto macroeconomico del 2024 si è rivelato particolarmente critico e le principali difficoltà – oltre alla contrazione della domanda – sono state relative all’allungamento del transit time per le note tensioni nel canale di Suez che ci hanno costretto ad una gestione ancora più puntuale degli ordini di acquisto, ed alla contestuale re-impennata dei costi per i noli internazionali sui quali purtroppo non si hanno leve. Nonostante ciò, sia i livelli di circolante che di marginalità non ne hanno sofferto in maniera significativa”.
Quali sono stati i maggiori investimenti e come si colloca la nuova sede in Cina nella strategia aziendale?
“Come accennato sopra, nel 2024 sono stati realizzati investimenti significativi: in particolare la Fervi ha completato la realizzazione di un’area con nuovi uffici ma soprattutto con uno showroom di circa 500mq che sarà utilizzato per mostrare ai nostri clienti la completezza dell’offerta e dove potranno toccare con mano la maggior parte dei prodotti. In Vogel Germany un nuovo building permetterà di razionalizzare i processi produttivi e logistici con indubbi benefici e recupero di efficienza operativa. Per quanto riguarda la società cinese, dopo l’apertura e l’inaugurazione, ci aspettiamo che una volta a regime ci permetta di essere più efficaci nelle relazioni con i partners locali permettendoci di abbassare drasticamente il time to market dei nuovi prodotti ed assicurando un controllo di qualità pre-shipping molto più accurato e puntuale”.
Nel complesso, siete soddisfatti dell’andamento nel 2024 e come si colloca rispetto alle vostre aspettative?
“Non possiamo dire di essere soddisfatti dell’andamento del 2024, anche se gli sforzi profusi per il raggiungimento dei risultati sono stati notevoli e soprattutto con uno spirito di squadra, anzi di gruppo, senza eguali. Le aspettative non erano particolarmente elevate soprattutto in considerazione delle tensioni internazionali che ci portiamo avanti ormai da tempo e che non sembrano trovare una soluzione in tempi brevi. Detto ciò, rimaniamo con l’insoddisfazione di non aver potuto raggiungere appieno quanto ci eravamo prefissi”.
Cosa vi attendete per il 2025 e quale scenario si prospetta sui vostri mercati di riferimento?
“Anche per i primi mesi del 2025 le incognite sono notevoli, per cui la prudenza guiderà le scelte future. Quello che è certo è che il Gruppo saprà farsi trovare pronto quando ci sarà un’auspicabile ripresa del mercato e della domanda: come detto gli investimenti non si fermano, i livelli di scorte sono più che adeguati e l’obiettivo della crescita delle risorse umane tramite attività di formazione continua a rimanere fra le priorità”.
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