Snam – Dividendo 2017 a 0,2155 euro e utile netto oltre 1 mld dal 2020

Il gruppo di San Donato ha illustrato i target economico-finanziari per il periodo 2017-2021.

IL 2016 VERSUS PIANO 2017-2021

A livello di ricavi, un contributo significativo di 30 milioni all’anno in arco di Piano è atteso dall’avvio di nuove attività asset-light, fra cui i servizi regolati per il mercato italiano e i servizi dedicati agli operatori del settore gas, che saranno messi a disposizione attraverso Snam Global Solutions.

Si proseguirà il programma di efficientamento che porterà a un risparmio di costi per oltre 10 milioni nel 2017 e per oltre 25 milioni nel 2021.

Nel periodo 2017-2021 l’Ebit è stimato in crescita dell’1% all’anno, in linea con l’incremento del capitale investito netto a fini regolatori (RAB, Regulatory Asset Base). Ancora più sostenuto l’incremento dell’utile netto, con un CAGR del 4% annuo nel prossimo lustro. Pertanto, l’ultima riga di conto economico dovrebbe passare dagli 845 milioni pro-forma del 2016 e dai 900 milioni indicati per il 2017 fino a superare quota 1 miliardo già dal 2020.

Snam ha ribadito le linee della politica dei dividendi per il prossimo biennio, introducendo però una novità: a partire dall’esercizio 2017 verrà distribuito un dividendo intermedio pari al 40% del totale a gennaio 2018 e il rimanente 60% a giugno. Nel dettaglio, il dividendo di competenza del 2017 è stato indicato pari a 21,55 centesimi e crescerà del 2,5% fino a superare i 22 centesimi nel 2018.

La RAB comprensiva delle consociate, pari a 21,3 miliardi nel 2016, è prevista in crescita dell’1% all’anno in arco di Piano, con un rapporto Debito/RAB di circa il 52% nel 2021, in linea con quanto registrato nel 2016.

L’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2017 dovrebbe attestarsi a 11,5 miliardi rispetto agli 11,06 miliardi di fine 2016, con un costo medio del debito che dovrebbe scendere ulteriormente al 2,2% contro il 2,4% dello scorso esercizio e il 2,8% del 2015. La solida struttura finanziaria consentirà al gruppo Snam di cogliere ulteriori opportunità anche attraverso il piano di buy-back di azioni proprie, approvato lo scorso 7 novembre in occasione dello spin-off di Italgas, fermo restando l’impegno a mantenere metriche di rating coerenti con il merito di credito attuale.

Gli investimenti cumulati 2017-2021 sono stimati in 5 miliardi (erano 4,3 miliardi nel precedente Piano 2016-2020). Nel dettaglio, di questi 5 miliardi 4,1 miliardi saranno destinati al settore del trasporto e del CNG, 0,6 miliardi allo stoccaggio e alla rigassificazione del GNL e 270 milioni nel solo 2017 al gasdotto TAP (Trans Adriatic Pipeline). Per quanto riguarda il CNG, ricordiamo che Snam supporterà la realizzazione di 300 stazioni di rifornimento in Italia per la mobilità sostenibile.

In aggiunta a quanto previsto nel Piano Strategico 2017-2021, in Italia Snam valuterà opportunità nell’ambito delle infrastrutture GNL e nell’espansione della metanizzazione della Sardegna. All’estero, invece, grazie alla propria presenza in Francia attraverso Tigf, il colosso di San Donato potrebbe partecipare ad altri progetti infrastrutturali come il gasdotto STEP (ex Midcat) tra Spagna e Francia.