Intesa – A breve l’esito dell’esame sui crediti delle ex venete

A breve sarà fatto il punto sui crediti delle ex banche venete che saranno lasciati alla procedura di liquidazione e su quelli che invece saranno definitivamente tenuti da Intesa.

Gli accordi, sulla base dei quali la banca guidata da Carlo Messina ha rilevato alcune attività di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, prevedevano alcune clausole prudenziali. Il portafoglio acquisito includeva infatti, oltre a 26,1 miliardi di crediti in bonis, altri crediti per circa 4 miliardi non deteriorati ma definiti ad alto rischio, sui quali Intesa si era riservata il diritto di retrocessione nel caso di rilevazione, nel periodo fino all’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2020, dei presupposti per classificarli come sofferenze o inadempienze probabili.

Per questo è stata predisposta una due diligence congiunta, alla quale partecipano, oltre che Intesa, anche Tesoro e commissari della liquidazione. L’esame si concluderà con ogni probabilità entro la data prevista del 15 novembre. Al momento non ci sono indiscrezioni sull’esito della ricognizione.

Entro fine anno, inoltre, dovrà essere chiarito il ruolo di Intesa per quanto riguarda la gestione dei crediti deteriorati delle ex venete finiti alla Sga. In questo caso, Ca’ de Sass si sarebbe resa disponibile alla gestione delle inadempienze probabili per le situazioni che necessitano di ulteriore credito e sostegno nella speranza di risollevare le aziende in crisi. Un’attività nella quale Intesa ha dato prova di successo.

Intanto oggi a Piazza Affari alle 11:20 il titolo cede lo 0,7% a 2,8 euro, in linea con l’indice di settore Ftse Italia Banche (-0,9%).