Falck Renewables – Risultati in crescita nei primi 9 mesi del 2017

Nel periodo gennaio-settembre dell’esercizio in corso, il gruppo attivo nella produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili ha registrato un fatturato di 198,9 milioni, in progresso del 10,6% su base annua. L’incremento dei ricavi è attribuibile al significativo aumento dei prezzi di cessione dell’energia elettrica e all’ampliamento del perimetro, in parte compensati dalla svalutazione della sterlina sull’euro (-8% su base annua) relativa alla produzione nel Regno Unito. Nei primi 9 mesi del 2017, Falck Renewables ha prodotto 1.401 GWh, con un incremento del 3,3% rispetto allo stesso periodo del 2016, di cui 1.220 GWh prodotti dall’eolico (+3,5% su base annua) grazie alla maggiore capacità installata nel Regno Unito (+61 MW). Sul fronte dei rifiuti, le quantità trattate sono diminuite del 2,4% rispetto ai primi 9 mesi del 2016.

Nei primi 9 mesi del 2017, l’Ebitda di Falck Renewables si è poi attestato a 103,6 milioni, in crescita dell’8,1% rispetto allo stesso periodo del 2016, ma con l’Ebitda margin che è sceso al 52,1% rispetto al 53,3% dello stesso periodo del 2016. Il miglioramento del margine operativo lordo è dovuto principalmente ai maggiori ricavi conseguiti nel periodo in esame, parzialmente ridotti da maggiori costi sostenuti a supporto delle iniziative di sviluppo previste dall’ultimo business plan.

Nel periodo in esame, l’Ebit è stato pari a 53,5 milioni, in aumento del 20,6% rispetto ai primi 9 mesi del 2016, per effetto del miglioramento dell’Ebitda e per i minori ammortamenti per 6,5 milioni, a seguito dell’aggiornamento della vita utile degli impianti eolici e fotovoltaici effettuato da periti indipendenti, tenuto conto dei vincoli contrattuali attuali, che ha comportato un aumento medio della vita utile da 20 anni a 22,5 anni. Tale effetto è stato parzialmente compensato dall’incremento degli ammortamenti dovuto alla maggiore capacità installata. Il risultato operativo beneficia anche di maggiori proventi per 1,1 milioni in gran parte dovuti a maggiori risarcimenti danni e penalità contrattuali e a maggiori contributi in conto capitale ex Legge 488 (pari a circa 1,9 milioni al 30 settembre 2017) e incorpora maggiori accantonamenti a fondo rischi e al fondo svalutazione crediti per 1,6 milioni per effetto dell’adeguamento dei futuri oneri da sostenere per interventi di manutenzione straordinaria relativi alla controllata Ecosesto.

Al di sotto della gestione operativa, gli oneri finanziari netti hanno subito un calo del 3,4% su base annua per effetto delle azioni del management volte a ridurre il costo del debito attraverso la rinegoziazione di alcuni project financing, ma anche del minore indebitamento, su cui ha inciso anche il deprezzamento della sterlina rispetto all’euro e delle minori differenze cambio. Questi effetti hanno più che compensato la riduzione degli interessi attivi sulle giacenze di liquidità del gruppo a fronte dell’incremento dell’ammontare dei project financing e l’incremento del debito a fair value dei Royalty instruments che risente dell’effetto dei futuri prezzi dell’energia elettrica previsti in aumento nel Regno Unito. Per effetto delle dinamiche sopra illustrate, il risultato ante imposte si è attestato a 27,2 milioni, in crescita del 60% rispetto allo stesso periodo del 2016.

Sul fronte dello Stato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto (inclusivo del fair value dei derivati) è stato pari a 524,4 milioni, in flessione del 6,7% rispetto al 31 dicembre 2016. La cassa generata nel periodo è stata pari a 54,3 milioni ed è stata parzialmente assorbita da investimenti netti e variazioni dell’area di consolidamento per 21,5 milioni, dai dividendi pagati per 15,7 milioni e dall’acquisto di azioni proprie per 1 milione. Il deprezzamento della sterlina rispetto all’euro ha avuto un effetto positivo sui debiti finanziari netti in sterline per 8,9 milioni mentre la variazione del fair value dei derivati ha comportato un effetto positivo sulla posizione finanziaria netta pari a 12,5 milioni.

Nei primi 9 mesi del 2017, gli investimenti del gruppo di Sesto San Giovanni sono crollati del 66,1% su base annua, attestandosi a 21,5 milioni, e sono riferiti all’acquisizione delle concessioni per la costruzione degli impianti Okla (Norvegia), Hennøy (Norvegia), Brattmyrliden (Svezia) e Åliden (Svezia) per circa 9,6 milioni, alla costruzione del parco eolico di Auchrobert per 7,9 milioni e a migliorie negli impianti di Prima ed Ecosesto per 1,3 milioni e nei parchi eolici di Eolo 3W Minervino Murge ed Eolica Sud, per 1,8 milioni.

La capacità installata è aumentata di 36 MW rispetto al 31 dicembre 2016 e ha raggiunto 821 MW, a seguito dell’entrata in esercizio del parco eolico Auchrobert nel Regno Unito, costituito da 12 turbine.

Il management di Falck Renewables ha poi fornito la nuova guidance per l’Ebitda dell’intero 2017, alzandola a un minimo di 138 milioni dal precedente intervallo compreso tra 132 e 136 milioni alla luce del favorevole andamento dei risultati dei primi 9 mesi dell’anno, con il consensus che ieri era a 136 milioni. Gli stessi vertici del gruppo hanno poi sottolineato che è attualmente in corso la valutazione di alcuni dossier di investimento in Italia, Nord Europa e Stati Uniti.