Prismi (Aim) – Pronta ad aggredire il mercato del digitale dopo la riorganizzazione

“Siamo molto soddisfatti. I dati che abbiamo pubblicato parlano da soli: +64% i volumi, +616% l’Ebitda e, per quanto piccolo possa essere, un numerino scritto in nero e non in rosso a rimarcare un utile lordo della capogruppo”. Esordisce così Alessandro Reggiani, Presidente e Amministratore Delegato di Prismi, in un’intervista rilasciata a Market Insight commentando i risultati del primo semestre 2018.

Alessandro Reggiani, Presidente e Ad di Prismi

“Sono cifre anche superiori a quelle del piano – sottolinea Reggiani – e che, anche per questo, noi giudichiamo molto buone ma che, naturalmente, sarà il mercato a valutare in modo inappellabile”.

“A livello di consolidato – prosegue il Ceo – ci sono delle piccole società appena partite o frutto di evoluzioni che sono ancora da mettere a punto; ci stiamo lavorando ma siamo decisamente confidenti di fare un buon lavoro in tempi più che ragionevoli”.

Infatti, nei primi sei mesi del 2018 il contributo derivante dalla nuova area di consolidamento e dal nuovo perimetro di gruppo non è ancora del tutto riflesso sui dati consolidati, in quanto l’integrazione operativa e gestionale delle realtà aziendali oggetto di fusione a fine 2017 è ancora in corso.

Sull’immediato futuro il top manager non si è sbilanciato non potendo entrare nel dettaglio dei dati del terzo trimestre e si è limitato a confermare che “il trend sta proseguendo in linea con il Piano Industriale 2018-2022”.

Un punto cruciale del piano è la crescita per linee esterne. “Noi ci poniamo come soggetto aggregante” sottolinea Reggiani. A fianco della crescita per linee interne Prismi sta infatti continuando a incontrare potenziali target per valutare nuove opportunità di crescita.

Riguardo ai prossimi trimestri, “lo scenario è molto favorevole per noi e per tutti quegli operatori del digitale che sapranno cavalcarlo. Il mercato sta crescendo molto rapidamente e io credo che la curva che seguirà sarà quella di una ulteriore accelerazione” puntualizza Reggiani.

“Certo è un mercato dove l’innovazione è continua, dove operano giganti industriali e finanziari, dove la concorrenza è sempre dietro l’angolo. Ma penso anche che la strada verso un mercato più maturo sia già cominciata con salutari processi di aggregazione e di internalizzazione”.

“Insomma – conclude l’Ad – il nostro sistema industriale, anche in questo settore, a livello di sistema deve muoversi con saggezza per non ripetere alcuni antichi e noti limiti di cui ha sofferto e soffre tuttora: il capitalismo familistico, i limiti dimensionali e le remore a superare gli ostacoli all’internalizzazione. Non si può fare tutto in un giorno ma certamente noi non soffriamo di questi limiti”.

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