Mercati – Europa rallenta dopo l’intervento di Draghi, Milano +0,1%

Nel pomeriggio le principali piazze europee rallentano dopo l’iniziale sprint in scia alla pubblicazione della BCE del comunicato riguardante le ultime indicazioni in tema di politica monetaria.

Intorno alle ore 16:00, Milano si muove in area 20.200 punti a +0,1%, mentre il Dax di Francoforte cede lo 0,2%, il Cac40 lo 0,1, l’Ibex35 di Madrid guadagna lo 0,2% e il Ftse 100 di Londra lo 0,6 per cento.

Se da un lato i dettagli riguardanti le operazioni TLTRO avevano in un primo momento sostenuto l’andamento borsistico del comparto bancario, specialmente in Italia, gli operatori non hanno invece accolto positivamente la decisione della BCE di lasciare i tassi invariati almeno fino a metà 2020 e non più solo fino al 2019.

Una decisione quest’ultima che allontana l’ipotesi di un allineamento della politica monetaria europea all’atteggiamento accomodante della FED, nonostante come affermato dallo stesso Mario Draghi “i rischi relativi alle prospettive di crescita dell’Eurozona rimangono orientati al ribasso, a causa della prolungata presenza di incertezze, legate a fattori geopolitici, alla crescente minaccia del protezionismo e alla vulnerabilita’ nei mercati emergenti”.

Il protezionismo torna nel frattempo ad essere un tema caldo con le velate minacce, lanciate poco prima dell’apertura degli scambi oltreoceano, da Trump che ha parlato di potenziali nuovi dazi su altri 300 miliardi di dollari di prodotti cinesi. Il presidente statunitense ritiene tuttavia che Pechino sia interessata a raggiungere un’intesa che possa risolvere la disputa in atto con Washington.

Senza progressi le trattative tra Stati Uniti e Messico e dalla prossima settimana potrebbe pertanto prendere il via il piano di aumento dei dazi del 5% ogni mese fino a ottobre sui prodotti messicani se il Paese non riuscirà a bloccare il passaggio di clandestini oltre confine.

In un clima di incertezza i principali indici di Wall Street si muovono poco sopra la parità con il solo Nasdaq leggermente arretrato a -0,2%, mentre il rendimento del T-Bond scende al 2,1 per cento.

Il rendimento del decennale italiano si attesta invece al 2,52 con il rispettivo spread verso il bund tedesco a 274 punti.

Sul mercato delle commodities, rimbalzano le quotazioni del greggio dopo il crollo di ieri in scia all’incremento delle scorte USA risultante dai dati settimanali EIA. Il WTI sale a 52,1 dollari al barile (+0,9%) e il Brent a 61,3 dollari al barile (+1,1%).

Sul forex, guadagna terreno la moneta unica rispetto al dollaro con il cambio a 1,1256. Il dollaro arretra ancora nei confronti dello yen a 108,23.

Tornando infine a Piazza Affari, Ferragamo in testa al principale indice milanese (+1,9%) dopo l’upgrade di HSBC che ha alzato la raccomandazione da reduce a hold e il target price da 16 a 19 euro.

Acquisti anche su Enel (+1,8%) e Terna (+1,6%), mentre si posizionano in coda Juventus (-2,2%) e Azimut (-2,6%).