ePrice – Consob richiede informazioni aggiuntive

Consob ha richiesto a ePrice alcune informazioni aggiuntive in vista dell’assemblea degli azionisti del prossimo 12 novembre.

Nel dettaglio la società specifica che il piano industriale 2019-2024 evidenzia un fabbisogno finanziario netto complessivo fino alla fine del 2020 per massimi 10 milioni. Per effetto della stagionalità, il maggiore consumo di cassa si concentra nei primi mesi dell’anno e durante l’estate e, quindi, per i dodici mesi successivi al 30 settembre 2019 rimane invariato suddetto importo in quanto negli ultimi mesi dell’anno è previsto che vi sia produzione di cassa e che, quindi, il fabbisogno finanziario vada a diminuire.

La proposta di delibera di aumento di capitale prevede, quale termine ultimo per la raccolta delle sottoscrizioni, il 31 maggio 2020. È tuttavia intenzione della società completare tale operazione il prima possibile e, indicativamente e compatibilmente con il rilascio delle necessarie autorizzazioni, entro la fine del mese di marzo 2020.

Il fabbisogno finanziario previsto dal piano industriale fino al 31 marzo 2020 è stimato in circa 6 milioni ed è finanziato per 3,15 milioni (di cui 2 milioni già erogati) a valere sugli impegni di versamento in conto futuro aumento di capitale assunti da alcuni soci nei confronti della società e per 2,25 milioni già incassati dalla società lo scorso 8 novembre a titolo di corrispettivo eventuale e differito (earn-out) relativamente alla cessione di Saldiprivati al gruppo Showroomprivèe.

Inoltre ePrice ha attualmente in corso trattative con alcuni istituti bancari ai fini dell’ottenimento di un finanziamento “bridge” per massimi 5 milioni, trattative che sono subordinate all’effettiva approvazione da parte dell’assemblea della proposta di aumento di capitale.

Qualora le suddette trattative non dovessero avere esito positivo, la società procederà a gestire l’eventuale differenza tra le disponibilità sopra indicate e le esigenze di cassa limitando temporaneamente l’impiego di circolante attraverso la riduzione degli acquisti di merce nei primi mesi del 2020.

Il suddetto fabbisogno finanziario di 10 milioni è stato stimato ipotizzando che per il quarto trimestre 2019 non vi sia un recupero nel trend dei ricavi rispetto a quanto verificato nei primi 9 mesi dell’esercizio corrente, mentre per il 2020 è stato ipotizzato un sostanziale riallineamento delle vendite B2C al livello del 2018, e sono stati inclusi gli effetti dovuti all’avvio delle attività B2B nella seconda metà del 2019 e all’avvio, a partire dal corrente mese di novembre,dell’operatività del network IMN.

L’ammontare massimo del proposto aumento di capitale di 20 milioni, in eccesso rispetto al fabbisogno finanziario evidenziato dal piano, è stato determinato al fine di dotare la società di adeguate riserve finanziarie, anche al fine di ristabilire l’affidamento da parte di banche, fornitori e assicurazioni nonché per cogliere eventuali opportunità strategiche di crescita.

Nell’ambito dell’aumento di capitale, alcuni soci, tra cui Paolo Ainio e Vis Value Partecipazioni, hanno assunto nei confronti della società distinti impegni vincolanti a esercitare diritti di opzione loro spettanti per complessivi circa 4,4 milioni, nonché a sottoscrivere azioni che dovessero risultare inoptate al termine dell’offerta in Borsa per per massimi oltre 5,6 milioni.

Alla luce dei suddetti impegni e ferme restando le relative condizioni, l’aumento di capitale risulta quindi garantito per 10 milioni e tale importo coincide con il fabbisogno finanziario netto complessivo per i dodici mesi successivi al 30 settembre 2019.

La società ha attivato nel corso del mese di ottobre negoziazioni per l’ottenimento di un finanziamento “bridge”, una volta deliberato l’aumento di capitale da parte dell’assemblea e ha previsto, qualora non ottenuto, di diminuire temporaneamente il fabbisogno finanziario limitando l’impiego di circolante attraverso la riduzione degli acquisiti di merce nei primi mesi del 2020.

Sulla base delle analisi svolte dagli amministratori, pur in presenza di significative incertezze che possano far sorgere dubbi significativi sulla capacità della società di continuare ad operare come un’entità in funzionamento il resoconto intermedio sulla gestione al 30 settembre 2019 è stato redatto sulla base del presupposto della continuità aziendale.

Qualora le risorse rivenienti dall’offerta risultino inferiori rispetto al complessivo fabbisogno finanziario corrente del gruppo, il CdA provvederà all’adozione delle necessarie misure.

A seguito dell’approvazione della relazione semestrale 2019, la società ha incassato 2 milioni, quale parte dell’impegno di versamento in conto futuro aumento di capitale sottoscritto da alcuni soci per complessivi 3,15 milioni.

La rimanente disponibilità sarà richiesta dalla società secondo le necessità di cassa.

Inoltre lo scorso 8 novembre la società ha incassato 2,25 milioni a titolo di corrispettivo eventuale e differito (earn-out) relativamente alla cessione di Saldiprivati al gruppo Showroomprivèe.

ePrice riporta poi che i risultati del terzo trimestre 2019 sono in larga parte conseguenza della ridotta operatività che la società ha patito nel periodo a causa delle difficoltà finanziarie insorte e della pubblicità negativa sofferta negli ultimi mesi che ha impattato negativamente le linee di fido a supporto del circolante.

Durante lo scorso ottobre la società ha potuto iniziare un progressivo riallineamento verso la normale operatività e effettuare gli acquisti necessari ad affrontare la stagione natalizia.

I ricavi relativi alla merce venduta, al netto dei servizi di trasporto, dei servizi e delle commissioni del marketplace, nelle prime due settimane di ottobre hanno registrato un calo del 20,9% rispetto al 2018, mentre nelle successive due settimane hanno mostrato discreto recupero con un calo pari all’8,5% rispetto al 2018.

Nella revisione del piano industriale 2019-2024 il CdA ha tenuto conto del rilevante scostamento dei ricavi rispetto alle previsioni verificatosi nei mesi precedenti e ha ritenuto di assumere come base delle previsioni lo stesso trend per i rimanenti mesi del 2019 a causa della difficoltà di stimare la velocità di ripresa della normale attività nel corso degli ultimi mesi dell’anno.

Per il 2020 ePrice si attende un ritorno dei ricavi ai livelli del 2018 ritenendo che il 2019 sia stato impattato da elementi negativi non ricorrenti rappresentati dalla imprevista contrazione dei ricavi di maggio e giugno e dalla operatività di agosto e settembre 2019 concentrata sulle azioni a difesa della liquidità e degli interessi di tutti gli stakeholders, anche a scapito della redditività degli stessi mesi.

Dal 2021 in poi, in considerazione della pianificata focalizzazione sulla marginalità, è prevista una crescita pari a circa la metà della crescita del mercato di riferimento.

Le imposte anticipate, incluse quelle relative alle perdite fiscali pregresse, sono riconosciute nella misura in cui è probabile che sia disponibile un reddito imponibile futuro a fronte del quale possano essere recuperate, come risultanti da piani industriali e linee strategiche di gruppo.

ePrice specifica che in sede di redazione del bilancio al 30 giugno 2019 gli amministratori hanno mantenuto iscritte in bilancio le imposte anticipate ritenute recuperabili nel periodo 2019-2023 e pari a 3,75 milioni, conseguentemente sono state svalutate imposte differite attive per 4,95 milioni.

La progettazione e realizzazione del polo logistico di Truccazzano si sono svolte tra il 2015 e il 2016.

Il gruppo, nel corso del 2017 ha conseguentemente trasferito le proprie attività logistiche presso tale polo, sostenendo investimenti in impianti, attrezzature e migliorie per circa 6,2 milioni. Per effetto del processo di ammortamento, tali impianti e macchinari avevano a fine 2018 un valore netto contabile di 5 milioni e dal 30 giugno 2019 di 4,5 milioni.

In sede di redazione della relazione finanziaria semestrale, le immobilizzazioni materiali relative al magazzino di Truccazzano sono state svalutate di 4 milioni, in considerazione della decisione assunta dagli amministratori a settembre di procedere con la disdetta del contratto di affitto e conseguente uscita anticipata dallo stesso, nonché dell’interruzione nel corso di luglio delle trattative in corso per la cessione di tali attrezzature a terze parti.

Il management ha ritenuto opportuno mantenere un valore netto contabile di
circa 0,5 milioni. Per effetto degli ulteriori ammortamenti del terzo trimestre 2019, il valore netto contabile al 30 settembre 2019 è pari a circa 0,3 milioni.

Gli amministratori, alla luce della disdetta del contratto di affitto, hanno tenuto conto del probabile venire meno del loro utilizzo in una nuova locatione, nell’incertezza di poterne recuperare il valore tramite vendita, hanno mantenuto un valore considerato recuperabile mediante utilizzo nel periodo antecedente l’effettiva uscita.

Infine ePrice segnala, nell’ambito delle trattative avviate con Omni Partners lo scorso 4 settembre, di non aver versato a quest’ultima alcun importo a titolo di “break-up fee” e ritiene, sulla base alle prime valutazioni effettuate, che le richieste di Omni Partners stessa debbano essere rigettate.